Il materano Vincenzo Scalcione, docente e ricercatore universitario in Social Communication ha tenuto presso l’Università of Economics and Computer Sciences di Varsavia, insieme al prof. Aleksander Kiklewicz, docente dell’Università di Warmia-MAzury, un seminario di studi sul linguaggio e la polisemanticità della lingua, la natura strumentale del linguaggio: temi che riguardano la quotidianità di ognuno, sono divenuti momento di confronto nel corso del seminario. “Il segno rappresenta un continuo rimando, una sorta di link all’interno del discorso; All’interno del testo – ha sottolineato il professor Kiklewicz – è possibile individuare la rappresentazione del fatto, e, su di un diverso piano, la funzione performativa, legata dunque all’effetto che si persegue”. Della generazione di significati eterodossi, originati tuttavia dalla medesima fonte, si è occupato, invece, Vincenzo Scalcione che ha proposto un’analisi dei mass media interessati all’allargamento ad Est dell’Unione Europea : “La Ue ha compiuto un cammino lungo, ma non sempre intenso, verso Est; le tappe che hanno condotto alla quasi completa ricomposizione del continente europeo, attraverso l’allargamento delle strutture della Ue, non sempre hanno goduto di un grado di attenzione proporzionale al coronamento di uno dei più grandi sogni del vecchio continente; i mass media nazionali – ha proseguito il dottor Scalcione – hanno filtrato tutto alla luce di storie patrie, raramente spostando il baricentro, nella proposizione di chiavi di lettura, lungo le strade ed i luoghi dove l’Europa stava scegliendo di tornare. A tutt’oggi, di fronte al lavoro compiuto, aleggia il dubbia della incomprensione di un così vasto spazio culturale, penetrato sin nel cuore dell’esclusivo “Inner club Europa”, proprio nel suo momento di maggiore difficoltà”. Al seminario hanno preso parte docenti italiani e studenti, presenti a seguito della frequenza dei master in Polonia, percorsi di studio internazionali attivati dall’Università del Salento. Ulteriori spunti sono poi giunti con le parole del professor Kiklewicz, a seguito della riproposizione degli eventi che hanno portato al pronunciamento della Tribunale europeo contro l’esposizione del crocefisso in Italia, nei luoghi pubblici: “A questo proposito – ha osservato il professor Kiklewicz – ci troviamo di fronte ad una rappresentazione, a mezzo dei mass media, di posizioni assai lontane, espresse con linguaggi giornalistici che chiaramente fanno riferimento alle idee performative: si tratta – ha quindi indicato – di una sorta di etologia dei media”. Guardare ad est con occhi nuovi, per ritrovare la comune radice, sembra esser stata in sintesi l’invito formulato: “La cultura giudaico-cristiano, ma poi quello spazio privilegiato dei diritti, come ricorda il preambolo della Costituzione europea, deve riconoscere la propria specificità e le ragioni – ha quindi sottolineato Scalcione – di una costruzione identitaria che non può essere risolta nel solo mercato comune”.
Nov 24