Imprese in ginocchio per il Patto di Stabilità
e i ritardati pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni:
l’API di Matera chiede un incontro urgente al Prefetto
Il presidente dell’API di Matera ha chiesto un incontro urgente al Prefetto Monteleone a causa dei gravissimi problemi che sta creando alle imprese il Patto di Stabilità interno.
Infatti, a seguito dell’estensione dei vincoli di finanza pubblica di cui al Patto di stabilità interno anche alle spese di investimento, numerose Stazioni appaltanti hanno bloccato i pagamenti in conto capitale alle imprese creditrici, creando una situazione di notevole disagio ed incertezza.
Raccogliendo le forti preoccupazioni espresse dal sistema imprenditoriale locale, Vito Gravela ha segnalato i notevoli danni causati sul territorio dalla rigida applicazione del Patto di Stabilità, che quest’anno è intervenuto con largo anticipo rispetto al 2009.
Infatti, il blocco dei pagamenti per lo sforamento del tetto di spesa viene vissuto dalle imprese come una grande ingiustizia permessa dalla normativa comunitaria.
Questo meccanismo perverso, creato per il controllo delle politiche di bilancio, contrariamente al nome, genera una grande instabilità in interi settori dell’economia, quelli che operano nel campo degli appalti di lavori, servizi e forniture della pubblica amministrazione.
Ne deriva che un vincolo comunitario, nato per creare appunto una “stabilità” di spesa nelle pubbliche amministrazioni, si è invece trasformato in una vera e propria trappola per le imprese creditrici.
Il fenomeno dei ritardati pagamenti, inoltre, è talmente radicato nelle Stazioni Appaltanti del nostro territorio da andare ben oltre il Patto di Stabilità e verificarsi anche a prescindere dal medesimo.
L’anno scorso il blocco dei pagamenti dovuto al Patto di Stabilità intervenne ad ottobre; quest’anno le erogazioni sono state sospese già a luglio e nelle prossime settimane si avvertiranno più forti le conseguenze economiche e sociali.
L’API chiede alla Regione l’attuazione del Piano Energetico e la semplificazione delle procedure: a rischio numerosi investimenti imprenditoriali nel settore delle energie rinnovabili
Con una nota inviata al presidente della Regione De Filippo e agli assessori alle Attività produttive e all’Ambiente, Restaino e Mancusi, il presidente dell’API di Matera Vito Gravela ha sollecitato la semplificazione delle procedure per l’attuazione del Piano Energetico Regionale.
A rischio centinaia di progetti di investimenti privati nel settore delle energie rinnovabili – fotovoltaico ed eolico – se le modifiche non venissero approvate entro il mese di settembre.
La legge regionale n. 1 del 19 gennaio 2010, di approvazione del PIEAR, prevede per gli impianti fotovoltaici fino a 1 MWp una procedura semplificata (DIA) che tuttavia, rispetto a quanto previsto in altre Regioni, è “appesantita” da un sub-procedimento di screening sull’impatto ambientale. Inoltre, la legge richiamata prevede per gli impianti fotovoltaici oltre 1 MWp l’autorizzazione unica anch’essa gravata di un ulteriore procedimento quale la Valutazione di impatto ambientale.
Tale procedura, considerato l’organico degli uffici regionali ed il numero di domande inviate al Dipartimento Ambiente, non consente agli stessi uffici di evadere tutte le richieste entro la data prevista dalla normativa nazionale (31 dicembre 2010) per poter utilizzare le tariffe incentivanti definite dall’attuale conto energia, su cui sono stati calibrati i piani economico-finanziari delle imprese richiedenti.
L’API evidenzia che tale situazione mette a rischio numerosi investimenti avviati dalle aziende lucane, che a tutt’oggi non hanno certezza dei tempi di rilascio delle autorizzazioni, nonostante abbiano pianificato investimenti sulla base del PIEAR in vigore da gennaio 2010.
Per questo motivo il presidente Gravela, sulla scorta della disponibilità già manifestata dalla Giunta regionale a risolvere il problema, ha chiesto di ripresentare alla prossima seduta del Consiglio Regionale l’emendamento alla legge già presentato e poi ritirato nella seduta del 30 luglio 2010, volto alla semplificazione delle procedure autorizzative.
La mancata approvazione entro settembre del Disciplinare del PIEAR e della semplificazione delle procedure autorizzative in termini di screening e di VIA – scrive Gravela – arrecherà danni incalcolabili al tessuto produttivo della nostra Regione, in termini di progetti d’investimento non più realizzabili e con ingenti risorse finanziarie impiegate, mancata occupazione potenziale, mancato reddito per gli agricoltori e proprietari terrieri, mancate entrate tributarie da parte sia della Regione Basilicata che dei Comuni interessati dagli investimenti, mancato sviluppo dell’indotto, potenziali contenziosi nei confronti della Regione stessa, con la possibilità di promuovere Class Action.