La Basilicata, isola felice
una bugia abilmente ripetuta
Una bugia ripetuta finisce col diventare una verità. Dev’essere questa la convinzione del Presidente, anzi, pardon, del Governatore Vito De Filippo. E forse noi lucani un Presidente tale ce lo meritiamo, cioè costruttore di illusioni, abilmente comunicate ad ogni piè sospinto per televisione e attraverso tutti i mezzi di informazione.
Sono almeno dieci anni che il Presidente-Governatore De Filippo ci va ripetendo che la Basilicata è un’ isola felice, per quanto concerne la sicurezza, il lavoro, la sanità, i trasporti, il benessere in genere. Vero è che il nostro Presidente-Governatore annovera fra le “fortune” della nostra regione anche l’emigrazione e lo spopolamento, di cui egli riesce a dare una interpretazione positiva e autoconsolatoria. La Basilicata, secondo lui, soffre di sovrappopolamento, mentre, per quanto riguarda l’emigrazione, essa è una grande opportunità, perché permette ai giovani lucani di far brillare la loro intelligenza su tutto il pianeta.
La verità, per noi assai triste, è che non si capisce come possa essere felice una regione, la cui popolazione vive, per il 26% (dicesi per il 26%) al di sotto della soglia della povertà. E la logica, non quella sofistica del Presidente-Governatore, vuole che chi vive al di sotto della soglia della povertà è perché non ha lavoro o ha un lavoro saltuario o comunque non adeguatamente ricompensato. In un quadro di complessiva depressione, è facile capire che non c’è nemmeno la possibilità di giro di denaro e, quindi di incremento di produzione. Molti, infatti, sono i fallimenti di aziende registrati, in Basilicata, nell’anno appena trascorso, che hanno determinato uno spaventoso saldo negativo, in controtendenza rispetto a quello che sembra di vedere a livello nazionale. Nasce da questa condizione di depressione e di impossibilità di vita l’emigrazione di molti giovani, come dimostrano del resto, i pochi concorsi che da noi si bandiscono e che vedono la iscrizione di migliaia e migliaia di candidati, molte volte con una eccellente preparazione, salvo poi leggere che i vincitori, pochissimi, sono puntualmente riconducibili a personalità e cognomi del mondo politico lucano.
E’ difficile, certo, immaginare che un Presidente di Giunta Regionale, pur con la definizione reboante di Governatore, possa fare decollare economicamente e socialmente una intera regione; ma non vorremmo che, come fa Berlusconi a livello nazionale, egli continui ad ingannarci con bugie e sofisticati ragionamenti, che portano a benedire l’emigrazione, a ritenere che gli emigrati siano fortunati, che lo spopolamento è l’effetto di sovrappopolamento e che il federalismo è una grande occasione storica. Tutto questo è vero solo per chi ha il potere, comanda ed è riuscito ad assicurare a sé e compagni di cordata una posizione di eccellenza.
Giuseppe Pace, presidente del CIACP