Cara Anna, ti comunico che il mio trasferimento è definitivo: lascio la Basilicata. Con questa laconica mail una giovane donna della Provincia di Potenza sposa e madre di due adolescenti e Responsabile regionale del nostro Movimento mi ha comunicato il trasferimento dell’intero suo nucleo familiare al Nord.
Cara Filomena,
mi parlavi spesso, del tuo disagio di vivere costantemente lontana da tuo marito impegnato in un lavoro itinerante in varie parti di Italia senza prospettiva alcuna di potersi fermare in Basilicata pur sussistendone le opportunità, della tua preoccupazione che anche i tuoi bellissimi figli avrebbero tra poco seguito l’esempio del padre prima per completare gli studi e successivamente per essere gratificati da un lavoro dignitoso, della tua voglia comunque di lavorare per la tua e per la nostra Terra per contribuire al suo sviluppo ed alla sua emancipazione operando all’interno della nostra Associazione. Ti ho sempre esortato a desistere da tali propositi , ad avere pazienza nella speranza di un futuro migliore. Tu mi hai ascoltato e tenace ed indomita hai continuato nell’attività sociale che abbiamo sempre condiviso con la prospettiva che qualcosa prima o poi sarebbe cambiato in una Regione, come la nostra, dove è difficile fare tutto, persino il volontariato. Dove è difficile cambiare, dove appare difficile mettere a reddito le risorse delle quali la nostra Regione pur dispone, dove è difficile insomma, cara Filomena, il futuro. Questa vicenda mi vede sconfitta due volte. Una prima volta perché nonostante il nostro impegno e delle associate tutte, siamo riuscite a modificare in trascurabile parte il contesto sociale nel quale operiamo, una seconda volta perchè con la tua partenza il nostro Movimento perde una delle Responsabili regionali più prestigiose che si è impegnata con il cuore per diffondere le nostre finalità sul territorio regionale . Fino a qualche tempo fa erano i giovani, i figli a partire. Ora dobbiamo constatare che interi nuclei familiari abbandonano la nostra Terra. Ed il rammarico, la tristezza è forte perché, cara Filomena, questa Terra pur potenzialmente prodiga con le risorse naturali delle quali dispone, non riesce con le sue Istituzioni a tradurre tale potenzialità in un reale stato di benessere. E’ diventata paradossalmente avara. Cara Filomena, anche se sarai lontana, sai bene che il nostro legame di amicizia e del comune impegno sociale non si attenuerà, nella consapevolezza che nessuno di noi deve chiamarsi fuori da una battaglia che è ormai diventata la battaglia della vita e della sopravvivenza delle nostra Comunità regionale. In bocca al lupo, Filomena, sono certa che ci rivedremo presto, qui, in Basilicata, per restare perché, per dirla come Euripide, “ non v’è dolore più grande, che abbandonare la propria terra natia” Un abbraccio forte a te ed ai tuoi da noi tutte.
Anna*