Il Componente della segreteria regionale, Michele Picerno e il segretario regionale Antonio Fedele della Fedazione Italiana Sindacati Intercategoriali di Basilicata in una nota sottolineano le difficoltà denunciate dei lavoratori in servizio al 118 e dichiarano: “Le lavoratrici ed i lavoratori del 118 di Basilicata sono stanchi di aspettare”
Le lavoratrici ed i lavoratori del comparto della sanità pubblica hanno potuto verificare gli scarsi effetti che il contratto nazionale ha prodotto per le loro retribuzioni dopo quasi un decennio di attesa.
Infatti, i magri aumenti contrattuali, erogati ai dipendenti della sanità pubblica del comparto, non hanno consentito il recupero del proprio potere di acquisto che, nel frattempo, gli aumenti dei beni e dei servizi ha eroso sensibilmente.
Pertanto, le lavoratrici ed i lavoratori sperano di recuperare una parte del salario accessorio mediante l’attivazione di istituti contrattuali previsti dalla contrattazione decentrata sia di livello regionale che aziendale.
A tutt’oggi però nessun segnale di apertura delle trattative decentrate è pervenuto alle organizzazioni sindacali da parte della Regione Basilica, dell’ASP di Potenza e dell’ASM di Matera.
Alla cronica carenza di infermieri, di operatori socio sanitari, di operatori tecnici, di amministrativi nei vari reparti e nei diversi servizi sanitari, la classe burocratica del sistema regionale della sanità tenta di rispondere con misure tampone per alleviare il disagio dei dipendenti che dura da tanti anni.
L’istituto delle prestazioni aggiuntive è quello più utilizzato dalla parte datoriale pubblica per tentare di dare le risposte alle richieste di salute che ancora pervengono dagli utenti della nostra regione, alcuni dei quali rinunciano a curarsi per la grave situazione economica alla quale sono costretti.
Ma il ricorso alle prestazioni aggiuntive genera conflitti fra le varie figure professionali che lavorano in equipe nelle varie strutture sanitarie regionali.
Infatti, la delibera n. 303/2018 dell’ASP di Potenza consente solo al personale infermieristico di beneficiare di tale istituto contrattuale, escludendo gli autisti di autoambulanza del sistema emergenza/urgenza regionale.
Pertanto, occorre attivare al più presto un tavolo di contrattazione decentrata, di livello regionale, per discutere di progetti/obiettivo per gli autisti del 118 che consenta a questo personale di vedersi riconosciuto il loro sacrificio a la loro professionalità acquisita in tanti anni di attività e di costante formazione voluta e finanziata dalla Regione Basilicata nel corso degli anni.
Si tratta di dare il giusto riconoscimento alla figura “dell’autista soccorritore” che, pur non essendo una figura contrattualmente disegnata, di fatto è quella che emerge negli innumerevoli eventi ai quali partecipano con professionalità ed abnegazione.
Alcuni di detti autisti sono stati costretti a rivolgersi al Giudice del Lavoro di Matera per rivendicare la giusta retribuzione che, di fatto, è negata dalla controparte datoriale (ASM di Matera). I compiti e le mansioni realmente svolte dagli autisti meritano ben altra retribuzione rispetto a quella percepita.
Essi rappresentano un punto di forza nel servizio emergenza/urgenza.
Sono stati valorizzati mediante appositi corsi di formazione organizzati dalla Regione che hanno fatto acquisire loro conoscenze e competenze dimostratesi preziose nel lavoro di pronto soccorso.
Ora occorre riconoscere a tutto questo personale il giusto riconoscimento retributivo.
Non possono più aspettare.
Si attivi con urgenza la contrattazione decentrata per discutere di progetti obiettivo del sistema emergenza/urgenza della nostra regione.
Inoltre, la scrivente Federazione, nei prossimi giorni, solleciterà i livelli nazionali di responsabilità sindacale affinché si attivino per avviare un percorso virtuoso di confronto negoziale con i vari Ministeri competenti e con l’ARAN per istituire finalmente la figura professionale “dell’autista soccorritore” che dovrà trovare la sua idonea collocazione nel ruolo sanitario, in un livello di inquadramento più elevato.