“Ri-Evoluzione, la Basilicata delle persone”, ovvero come in un momento storico di profondo mutamento affrontiamo la trasformazione in atto, che ha capovolto totalmente il rapporto tra capitale e lavoro, rimettendo al centro la persona. È questo il tema del XII Congresso regionale Cgil Basilicata che si terrà giovedì 15 e venerdì 16 novembre al Park Hotel di Potenza con avvio alle ore 16.
Due giorni di approfondimento e dibattito sui maggiori temi locali e nazionali ma anche grande momento di partecipazione che giunge a seguito di una lunga fase di confronto su tutto il territorio regionale con il coinvolgimento di circa 30.000 lavoratori riuniti in oltre 300 assemblee.
Il Congresso regionale, al quale partecipano 124 delegati, conferma la solidità del sindacato della Cgil in Basilicata, che conta 60.000 iscritti.
“Il congresso – afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa – diventa così una straordinaria occasione di democrazia e partecipazione, tesa a consolidare, da un lato, il ruolo del sindacato e il rapporto con i lavoratori e i delegati, snodo determinante nella linea di azione dell’organizzazione. Dall’altro, a consegnare al governo regionale un piano per il rilancio dello sviluppo della Basilicata e del Mezzogiorno partendo dal lavoro”.
Attraverso i temi del documento congressuale “Il Lavoro è”, approvato nelle assemblee con il 99% di voti favorevoli (uguaglianza, sviluppo, diritti di cittadinanza, solidarietà e democrazia), si andranno a declinare i tempi più propriamente locali del petrolio e della transizione energetica, dell’innovazione e del turismo, della cultura e di Matera 2019, dell’istruzione e della ricerca, del welfare e della sanità con particolare riferimento alla riforma sanitaria regionale, delle infrastrutture e della mobilità. Sono questi gli assi attorno ai quali si svilupperà la discussione alla presenza di istituzioni, organizzazioni sindacali, membri della società civile, associazioni e del segretario nazionale Cgil Roberto Ghiselli.
Al centro del dibattitto anche la situazione politica attuale, il Def – rispetto al quale la Cgil Basilicata è molto critica, specialmente in riferimento alla totale assenza di politiche di sviluppo per il Mezzogiorno – e le politiche di accoglienza in termini di opportunità e risorsa in un contesto dove si affermano sempre più nazionalismi e razzismi.
“In un momento di crisi non solo economica ma valoriale come quello attuale, bisogna trovare un nuovo equilibrio tra capitale e lavoro, perché è in questo binomio che si cela il problema delle diseguaglianze – afferma il segretario generale Angelo Summa – L’unico modo per trovare questo equilibrio è restituendo rappresentanza politica al lavoro. Un obiettivo difficile con il governo attuale che sta attuando una manovra finanziaria contraddittoria, tutta piegata sul consenso. Se da una lato, infatti, si guarda alla povertà in modo singolare con il reddito di cittadinanza, dall’altro però si pongono azioni tese ad abbassare le tasse a chi non ne ha bisogno e a lasciare la flattax dentro un sistema di privilegi, evitando del tutto la vera riforma fiscale che si attua solo attraverso la lotta all’evasione. Da qui passa la redistribuzione della ricchezza, insieme al welfare e allo sviluppo. Elementi che mancano nella manovra finanziaria dove nemmeno un euro è stato stanziato per il Mezzogiorno che richiede con urgenza una politica economica non più soltanto orientata al superamento della crisi ma espansiva, capace di far ripartire produzione e servizi, oltre a generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza mancato in questi anni”.
Uguaglianza, democrazia e cittadinanza, solidarietà e sviluppo sono le parole cardine del Congresso ma anche gli obiettivi con cui fotografareil Paese. Continua Summa: “Siamo dentro la costruzione di sistemi autoritari che stanno minando l’Europa che andrebbe invece intesa come una grande opportunità per tutti. Al contrario, il governo nazionale sta portando avanti provvedimenti che tendono a rompere l’unità del Paese, proponendo norme su competenze specifiche, dall’istruzione alla sanità, che sottraggono risorse al Mezzogiorno.
Diritto all’istruzione e diritto alla salute sonogli elementi su cui si può tentare la riduzione delle diseguaglianze. Solo un sistema di welfare che garantisce le persone, il diritto all’istruzione, all’inclusione, alla salute e alla mobilità può garantire uno stato sociale di uguaglianza. E tutto ciò non esiste nella legge di bilancio del governo nazionale, dove manca un’idea di Paese ma persiste l’idea pericolosa della destrutturazione dei valori fondanti la solidarietà, rappresentati dalla nostra Costituzione. I continui attacchi alla libertà di stampa, le campagne mediatiche che puntano sulla paura dell’altro e del diverso, il disegno di legge sull’affidamento e sul divorzio, la legge 194, il decreto sicurezza, rafforzano la cultura nazionalista, fascista e xenofoba a discapito dei principi di libertà e democrazia su cui si fonda il nostro Paese.
La nostra rivendicazione come sindacato, sia a livello regionale che nazionale – riprende Summa – è di un grande investimento sul sapere, sull’istruzione, sull’università, sulla ricerca, indispensabili pe far crescere una società sviluppata. Specialmente in un regione come la Basilicata, che paga lo scotto del continuo spopolamento. Siamo di fronte a una emergenza. La Basilicata non potrà reggere la sfida del futuro se non saprà porre in essere azioni coraggiose contro lo spopolamento rispetto al quale le politiche dell’emigrazione non solo rappresentano una risposta alla solidarietà ma un’opportunità”.
Istruzione, welfare e sanità ma anche innovazione e ricerca. “La sfida della Basilicata del futuro si gioca anche sull’innovazione, sulla sostenibilità ambientale e sulla ricerca. Una questione che non può eludere la risorsa petrolio. Apriremo una diffusa vertenza in tutta l’area della Val d’Agri – annuncia Summa – chiedendo la riattivazione di un tavolo con il governo nazionale e con le multinazionali del petrolio presenti in Basilicata, in modo da ridefinire anche il capitolo degli investimenti sullo sfruttamento del gas naturale. Proprio in questi ultimi mesi Snam ha firmato, insieme ad altre aziende europee del settore energetico, una dichiarazione volta a sostenere l’idrogeno e il suo ampio potenziale come tecnologia sostenibile per la decarbonizzazione e per la sicurezza energetica di lungo termine dell’Unione Europea. Questa è la soluzione tecnologica in grado di creare sinergie tra i settori dell’elettricità, del riscaldamento e della mobilità e che in Basilicata trova il suo anello di congiunzione in Fca e nella Val d’Agri.
L’augurio – conclude Summa –anche in vista delle imminenti elezioni regionali, è che il Paese e la Basilicata siano in grado di cogliere i profondi cambiamenti in atto e pongano oggi le basi per un governo che sia in grado di dare risposte ai bisogni della società: agli anziani con una regolamentazione delle case di cura e l’applicazione della legge regionale sull’invecchiamento attivo, ai giovani e ai disoccupati con serie politiche attive per il lavoro, alle fasce dell’infanzia con servizi adeguati e a oggi inesistenti, a chi necessita cure con un sistema sanitario che tuteli il diritto alla salute e valorizzi le eccellenze del territorio”.