Ammonta a venti milioni di euro il Fondo “Microcredito” FSE 2014/2020, istituito dalla Giunta regionale di Basilicata con due specifici canali. Il primo (Microcredito A) prevede prestiti rimborsabili a tasso zero, destinati alla creazione di impresa e di attività di lavoro autonomo da parte di soggetti con difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito. Il secondo (Microcredito B) prevede azioni di rafforzamento dell’economia sociale.
Entrambi i canali possono contare su risorse pari a dieci milioni di euro ciascuno.
L’istituzione del Fondo prende le mosse dal perdurante gap a livello regionale tra domanda e offerta di credito che ostacola l’aumento dell’occupazione stabile e si prefigge lo scopo di supportare lo sviluppo dell’autoimpiego e la creazione di impresa, da parte degli adulti e dei giovani disoccupati. L’aumento dell’inclusione attiva dei soggetti svantaggiati, attraverso il rafforzamento dell’economia sociale, rappresenta un modello di sviluppo in grado coniugare la dimensione economica ed imprenditoriale con quella di natura sociale.
La Giunta regionale ha inoltre approvato lo schema di accordo quadro con Sviluppo Basilicata che sarà il soggetto gestore in house del Fondo. Lo schema di accordo vincola Sviluppo Basilicata al parere di conformità, da parte dell’Autorità di Gestione FSE, nelle fasi di predisposizione e pubblicazione degli Avvisi Pubblici. La gestione del Fondo dovrà tenere conto dei seguenti criteri: stabili condizioni di accesso al credito in favore dei soggetti in condizione di non bancabilità e degli operatori dell’economia sociale; sostenibilità delle iniziative programmate; aderenza alle specificità e alle principali vocazioni del territorio.
La Giunta regionale anche approvato l’analisi valutativa ex ante dello strumento finanziario che è stata realizzata dal Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Basilicata. La stessa contiene, tra l’altro, l’analisi dei fallimenti del mercato, delle condizioni di investimento e delle esigenze di investimento per settori strategici e obiettivi tematici; la valutazione del valore aggiunto dello strumento finanziario, della coerenza con altre forme di intervento pubblico; la stima delle risorse pubbliche e private aggiuntive che lo strumento finanziario ha la possibilità di raccogliere; la valutazione delle lezioni tratte dall’impiego di strumenti analoghi e dalle valutazioni ex-ante effettuate in passato su altri territori.