Il Segretario provinciale Unione Inquilini di Matera, Fortunato Martoccia ha inviato una lettera al sindaco di Matera, Domenico Bennardi per ripartire i fondi stanziati per il contrasto alla povertà nella città di Matera. Di seguito la nota integrale.
Nella giornata mondiale per l’eliminazione delle povertà il segretario Provinciale di Matera dell’Unine Inquilini Fortunato Martoccia chiede l’immediata ripartizione dei 388.799,33 Euro delle risorse stanziate all’Articolo 53 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, meglio conosciuto come sostegni bis da parte del ministero dell’interno senza passaggio per le regioni da utilizzare per buoni alimentari, contributi affitto e pagamento bollette per utenze.
Chiediamo inoltre la ricognizione di tutte le risorse stanziate per contributo affitto e morosità incolpevole che ad oggi non sono state utilizzate.
Chiediamo al Sindaco Bennardi di provvedere subito affinché le risorse arrivino immediatamente a tutti i cittadini stremate dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro e della casa.
I dati segnalati dall’ISTAT non ammettono replica: aumenta la povertà assoluta, riguarda ormai più di 2 milioni di nuclei, più di 5 milioni e mezzo di persone. Mettendo in relazione la condizione di povertà con il titolo di godimento della casa in cui si vive, si scopre che i nuclei in affitto rappresentano poco meno del 50% del totale delle famiglie assolutamente povere mentre sono nella società meno del 20%. Se il nucleo ha come elemento di riferimento uno straniero o una donna, questa incidenza cresce ancora di più. Una famiglia con minori su quattro (oltre il 25%), che vive in affitto, è assolutamente povera mentre, se rapportato in generale ai nuclei con minori, solo una su 14 versa nelle medesime condizioni.
La questione dell’affitto, dei senza casa e della precarietà abitativa è quindi la questione della povertà e dell’impoverimento crescente del lavoro e della sua precarizzazione.
E’ un tema centrale delle disuguaglianze e delle ingiustizie in questo Paese, ma anche una causa profonda della arretratezza del suo sistema economico e sociale e della debolezza, prima di tutto culturale, della classe politica di governo.
Un’alternativa esiste: un nuovo intervento pubblico per incrementare di 500 mila abitazioni l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, senza consumo di suolo, con il recupero e il riuso dell’enorme patrimonio pubblico e privato vuoto e inutilizzato.
Proprio per l’urgenza della situazione chiediamo un tavolo per la ripartizione dei buoni spesa, buoni bolletta e contributo affitto così da restituire una boccata di ossigeno alle famiglie stremate dalla crisi.