Se non fosse per i Caf, soprattutto le strutture di assistenza fiscale dei sindacati, che hanno scaricato 8,5 milioni di dichiarazioni-730 su 10 milioni in totale l’operazione dell’Agenzia delle Entrate del 730 on line i risolverebbe in un flop. A dirlo chiaramente è Anna Carritiello, responsabile Politiche fiscali, di cittadinanza, di genere e delle Pari Opportunità della UIL Basilicata, che riferisce delle difficoltà che ricadranno direttamente sul cittadino, nonché sul servizio con le novità apportate in materia di 730 e dichiarazione dei redditi dal Governo. Doveva semplificare la vita al contribuente e invece gliela complica: il precompilato non arriva a casa per posta ma si può solo scaricare da internet ed è necessario un Pin. Da quest’anno il contribuente può – in teoria – fare tutto da solo dal proprio pc: il contribuente può accettare il precompilato così com’è oppure modificarlo e integrarlo. Se lo si accetta com’è, bisogna sapere che nel precompilato non sono computate spese che possono dare accesso a sconti fiscali e rimborsi (spese da detrarre e/o da dedurre): ad esempio, mancano le spese per le visite mediche, per i farmaci acquistati, per l’istruzione, le detrazioni per le ristrutturazioni di casa…; se vogliamo recuperare queste spese, dobbiamo mettere mano al nostro 730: tanto vale, dunque, rivolgersi ad un intermediario, a meno che non si sia degli esperti. L’elemento sicuramente da valutare – evidenzia Carritiello – è che da quest’anno Caf e professionisti sono responsabili di fronte al fisco al posto del contribuente: sono chiamati ad apporre il cosiddetto “visto di conformità pesante”, che fa sì che, in caso di errore, rispondano direttamente pagando di tasca propria l’imposta che il contribuente avrebbe dovuto sborsare se l’errore non fosse stato commesso, più sanzioni ed interessi. Il nuovo carico di responsabilità rimane sempre in capo a Caf e professionisti a meno che l’errore non discenda da una dichiarazione mendace del contribuente. Il consiglio è dunque di prendere un appuntamento ad un Caf il prima possibile. Per 20 anni – dice la dirigente sindacale – abbiamo risolto i problemi dei cittadini, da questo anno dobbiamo fare di più perchè subiamo una inversione di tendenza, dettata da un meccanismo molto più complesso, che complica l’iter per la dichiarazione dei redditi.
La prima fase critica l’avevamo già vissuta con il cambio ISEE – prosegue Carritiello – perché il programma per accedere alla piattaforma è stato attivato tardi, con conseguenti prolungamenti dei tempi per tutti, soprattutto per i cittadini”. Oggi comunque per tutti coloro che non hanno “abilità” con il ciberspazio e con il mondo del digitale, il CAF -UIL offre il servizio di compilazione della dichiarazione dei redditi, ma con qualche accorgimento in più da parte del cittadino. Serve infatti per poter “autorizzare” il CAF alla compilazione del 730 una “delega”: il modulo è scaricabile sul sito della Uil, oppure si può ritirare presso la sede del sindacato e del CAF UIL che sono ramificati sull’intero territorio regionale.
“Insomma un servizio che viene sempre offerto al cittadino, che oggi però tra deleghe e documentazione varia deve tornare nei nostri uffici CAF due o tre volte. Mentre prima era un attimo”.