8 marzo, Uil Fpl promuove articolo 42 del codice delle pari opportunità. Di seguito la nota inviata da Antonio Guglielmi ed Enza Michela Bottalico.
Anche la UIL FPL sostiene il percorso della UIL Basilicata e del Coordinamento Pari Opportunità per la promozione di una cultura del lavoro equa ed inclusiva in una prospettiva di parità di genere come strumento di emancipazione femminile.
Una società civile, infatti, non può dirsi tale se priva di una cultura del rispetto e della valorizzazione delle donne, che passa attraverso un effettivo diritto al lavoro, ad un salario adeguato, alla possibilità di conciliare vita privata con un lavoro sicuro.
Allora questo 8 marzo diventa il momento per rimarcare che sussistono ancora tanti ostacoli che impediscono la realizzazione delle pari opportunità che per il sindacato significa favorire l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza tra uomo e donna sul lavoro, proprio come recita l’articolo 42 del codice delle pari opportunità.
Ostacoli che nel Mezzogiorno e in Basilicata si avvertono più che altrove. In questa parte del Paese, infatti, la scarsa disponibilità di servizi pubblici per l’infanzia, di servizi integrativi, quali pre e post scuola e centri estivi pubblici, e servizi di assistenza e cura di lunga durata, impediscono il raggiungimento di una vera parità di genere. Non è dunque una casualità che la maggioranza dei disoccupati sia donna, la maggioranza degli inattivi sia donna, la minoranza degli occupati è donna. E, quando le donne lavorano, sono sottopagate, sotto occupate, precarie, sfruttate. Devono più degli uomini conciliare lavoro e cura della famiglia, un binomio spesso penalizzante poiché incide negativamente sulla loro possibilità di realizzarsi a pieno nella professione e nella valorizzazione del talento.
Nel Pubblico Impiego, grazie soprattutto ad un’incisiva azione da parte del Sindacato, le condizioni sono meno penalizzanti, ma anche nel lavoro pubblico la donna deve sobbarcarsi il peso della cura dei figli, della famiglia, degli anziani e ciò incide molto sulle possibilità di carriera: le donne che occupano posizioni dirigenziali / decisionali in qualsiasi settore – politica, agenzie governative e altri organismi pubblici e privati – sono ancora in numero troppo esiguo per produrre cambiamenti significativi.
Ancora troppa timidezza, poi, nell’attivazione di alcuni servizi legati all’esercizio dello smart working e dello sviluppo del welfare aziendale, sono aspetti che incidono molto negativamente nel realizzare una parità vera uomo donna.
Solo con i nuovi contratti cominciamo a parlare di welfare aziendale, ma ancora abbiamo poche risorse per esercitare a pieno questo diritto.
La UIL FPL, pertanto, con il prossimo rinnovo contrattuale si attiverà ancor di più per attestare su questi istituti risorse importanti, in modo da togliere alle amministrazioni ogni alibi per non riconoscere istituti di civiltà finalizzati a rendere più agevole conciliare vita e privata e familiare con quella professionale.