Solo il 6,2% delle imprese italiane utilizza sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media Ue dell’8%. La percentuale di piccole imprese si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese.
Nel 2022 oltre il 68,3% delle imprese pugliesi, in crescita dal 56,7% del 2021, e il 65,2% delle imprese lucane, in forte crescita dal 47,8% del 2021, ha raggiunto almeno un livello base di digitalizzazione (su media nazionale di 71,1%, ed europea di 68,8%).
Seconda tappa a Bari, con Confindustria Puglia, Confindustria Basilicata e Confindustria Bari Bat per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore. Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati ISTAT del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea; in particolare, la percentuale di piccole imprese si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Il Mezzogiorno invece si dimostra in linea con l’UE27: 7,6% contro il 7,9%. Rimane invece inferiore la percentuale di imprese che organizzano corsi di formazione per sviluppare o aggiornare le competenze ICT dei propri addetti (2020): 12% circa nel Mezzogiorno rispetto a una media del 15,5% in Italia (GRAFICO 1).
Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’AI raggiunga i 700 mln nel 2025 con un tasso di crescita medio annuo del 22% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022” v.2, GRAFICO 2).
L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.
Per quanto riguarda i dati regionali, nel 2021 il mercato digitale in Puglia ha registrato un valore di 3.183 milioni di euro con una crescita del 4,7% rispetto al 2020 (fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Puglia 2022”) e in Basilicata 385 milioni di euro, con un +3,5% rispetto al 2020 (Fonte Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”, GRAFICO 3).
Più in generale, nel 2022 oltre il 68,3% delle imprese pugliesi e il 65,2 delle imprese lucane aveva raggiunto almeno un livello base di digitalizzazione (su una media nazionale di 71,1%, ed europea di 68,8%, dati ISTAT ed Eurostat), in crescita rispettivamente dal 56,7% del 2021 per le pugliesi, e dal 47,8% del 2021 per le lucane (GRAFICO 4). In sintesi, i dati confermano l’importanza crescente del digitale e dell’IA per le imprese della Puglia e della Basilicata, che stanno sempre più investendo in queste tecnologie per migliorare la propria competitività e creare nuove opportunità di sviluppo.
“Il percorso che stiamo compiendo non è solo un percorso di diffusione dell’intelligenza artificiale, ma di ascolto delle piccole imprese che la vorrebbero applicare – ha sottolineato Paolo Errico, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria per Innovazione e Transizione Digitale. “Raccogliamo i casi di successo e ancor di più le difficoltà che incontrano, perché la trasformazione digitale è prima di tutto una strategia fatta di piccoli passi nel presente”.
“Le Pmi, che rappresentano il 99% delle imprese italiane, costituiscono l’ossatura del sistema produttivo e la loro crescita nel digitale vuole dire impulso e innovazione diffusa in tutto il sistema – afferma Maria Rita Fiasco, Vice Presidente Anitec-Assinform con deleghe a skills per la crescita d’impresa e politiche di genere –. Il momento attuale e le opportunità del PNRR devono essere sfruttati anche per stimolare gli investimenti delle PMI, spingere l’innovazione, recuperare punti di produttività, rafforzare le filiere industriali al fine di consolidare la leadership industriale italiana nel mondo. L’intelligenza artificiale è un alleato prezioso per le imprese di tutte le dimensioni: è una tecnologia dall’enorme potenziale che valorizza e utilizza la conoscenza e i dati di cui le aziende dispongono per rendere più efficienti e sicuri i processi produttivi e stimolare lo sviluppo di prodotti evoluti. Con questa iniziativa e con le tante che abbiamo in cantiere, vogliamo far in modo che le PMI possano toccare con mano i vantaggi e le opportunità che derivano dall’utilizzo dell’IA, grazie alla viva voce di colleghi imprenditori e manager che hanno già avviato progetti di digitalizzazione evoluta. Dobbiamo stimolare la curiosità delle aziende, favorire la cultura dell’innovazione condividendo che l’IA non è una soluzione per il futuro, ma una concreta opportunità del presente”.
Secondo Teresa Caradonna, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria per ESG e Valore Sostenibile e Presidente Piccola Industria Confindustria Puglia “la digitalizzazione ha anche uno stretto legame con la sostenibilità. Gli obiettivi che ci prefiggiamo in termini di efficientamento energetico, riduzione degli sprechi e impatto ambientale delle produzioni possono ricevere un contributo molto rilevante da tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale. Oggi abbiamo una grande occasione: lavorare in sinergia per vincere sia la sfida digitale che quella green”.
“L’esperienza, i dati e gli studi presentati oggi delineano un quadro molto chiaro: la trasformazione digitale non si fa con i macchinari, ma con le persone e le competenze – ha commentato Antonio Braia, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria per Capitale Umano e Formazione e Presidente Piccola Industria Confindustria Basilicata. “Come sistema Paese dobbiamo chiederci cosa insegnare ai nostri figli, perché la digitalizzazione sia sempre di più un’opportunità per vincere le sfide della competitività e ridurre anche i rischi – ambientali, sociali ed economici – e aumentare i benefici, anche per le zone d’Italia oggi più in difficoltà”.