La raccolta è cominciata il 10 agosto, lo scorso anno il 25 agosto. I fattori climatici: l’inverno mite, la primavera calda, le scarse piogge hanno anticipato il germogliamento e da qualche settimana hanno influito la forte insolazione e la siccità.
“Però le uve sono sane e di grande qualità”
Il 10 agosto è cominciata la vendemmia a Cantina di Venosa (PZ), mai prima d’ora così presto; lo scorso anno cominciò il 25 agosto. Le prime uve a essere raccolte sono della varietà moscato. L’anticipo dell’annata 2024 è dovuto a una concomitanza di fattori climatici che hanno anticipato il germogliamento di una decina di giorni (l’inverno mite, la primavera calda, l’assenza di neve e precipitazioni) e in ultimo all’estate calda e siccitosa di queste settimane.
L’anticipo di vendemmia è un trend che si nota ormai da anni, ma mai prima d’ora a Cantina di Venosa erano stati raccolti i grappoli prima della metà di agosto. Per quanto riguarda le uve a bacca rossa aglianico, la varietà con cui è prodotto l’Aglianico del Vulture Docg, le operazioni di vendemmia avranno inizio a fine settembre e andranno avanti per la prima decade di ottobre. Nel 1980 si cominciava a novembre.
“L’aspetto positivo però è che le uve attualmente sono di una qualità eccezionale poiché l’assenza di piogge ha evitato le patologie e i conseguenti interventi in vigna – afferma l’enologo di Cantina di Venosa, Donato Gentile -. Lo scorso anno al contrario c’è stato il problema della peronospora”.
“I nostri soci sono già al lavoro e noi li supportiamo tempestivamente con le informazioni e i dati disponibili grazie ai nostri sistemi di monitoraggio e rilevamento – afferma Francesco Perillo, il presidente di Cantina di Venosa -. Un occhio al meteo è doveroso, la vendemmia è lunga, a fine settembre partiremo con la raccolta conclusiva dell’aglianico, il nostro gioiello, la varietà da cui otteniamo l’Aglianico del Vulture, il vino più pregiato e noto della Basilicata”.