Si è tenuta a Lavello nella sede della Cooperativa Unità Contadina la prima delle iniziative di mobilitazione promosse dalla Cia. Dopo il calendario di assemblee approvato dalla Direzioni di Potenza e Matera, a Lavello si sono riuniti gli agricoltori del Vulture-Melfese. Nei prossimi giorni sarà la volta delle assemblee zonali di Metapontino, Potentino, Valdagri, Collina materana, Senisese. All’incontro, presieduto dal coordinatore Cia Donato Distefano, gli interventi dei Presidenti di Cia Venosa Liliana Sileo, Melfi Leonardo Moscaritolo, di Lavello Luigi Modugno hanno affrontato i temi e i problemi che investono il comparto e avanzato specifiche proposte. In quest’area della provincia di Potenza pesano questioni incancrenite come lo storico problema della diga del Rendina e dei servizi irrigui e di bonifica che sono inadeguati e come il piano per ripristinare e migliorare la viabilità rurale nell’ area nord rivendicato da troppi anni. Sempre nel Vulture-Melfese i titolari di aziende vitivinicole chiedono il rapido ristoro per i danni da calamità che attraverso la peronospora ha colpito i vigneti di aglianico e provocato ingenti danni nella vendemmia 2023. Al termine è stato approvato un ulteriore documento che contiene e richiama i punti sui quali aprire un serrato confronto con le Istituzioni locali, nazionali ed Europee consapevoli che ” l’ unica strada per risolvere e ottenere risultati è la concertazione”. Il documento richiama i seguenti punti: la revisione della Pac 23/27; Interventi per contenere i costi di produzione; Garantire il giusto prezzo alle materie prima agricole; Semplificazione e sburocratizzazione; Contrasto della fauna selvatica; previdenza agricola e un sistema pensionistico dignitoso. Sono state raccolte le istanze presentate al fine di predisporre un documento finale unico da utilizzare nel confronto. Con le Istituzioni a partire dai Comuni è già previsto un incontro con ANCI e UPI il 6 febbraio (ore 17 in sede Cia a Potenza). I cortei di trattori che percorrono le strade regionali, italiane ed europee – hanno sottolineano i presidenti Cia di Melfi, Lavello, Venosa – sono il sintomo di un disagio reale. Un disagio che Cia-Agricoltori ha già portato in piazza, a Roma, il 26 ottobre scorso, sotto lo slogan: “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Non siamo il problema, ma la soluzione”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola nell’economia nazionale ed europea e il suo valore per i territori e le comunità. Una manifestazione, fortemente voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli migliaia di agricoltori arrivati da tutta Italia (folta la delegazione lucana) per esprimere, civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e presentare le istanze più dirimenti per il settore. Le richieste del comparto agricolo in crisi devono adesso trasformarsi in proposte, poi condivise in un confronto politico a più livelli. L’obiettivo della nuova fase di mobilitazione della Cia non è solo quello di attenzionare e ribadire le criticità ma rilanciare con mirate proposte che hanno l’ obiettivo di costruire utili e proficue alleanze a partire dalle Istituzioni locali, passando alle altre Organizzazioni datoriali e Sindacali ai Consumatori e quindi la società civile, facendo squadra per meglio tutelare e difendere funzioni, ruolo e centralità dell’agricoltura nei nostri territori e soprattutto in Regioni come la Basilicata. Al centro dell’iniziativa il Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione presentato all’Assemblea del 30 novembre a Roma.
Il coordinatore Distefano sottolinea che “stiamo vivendo una fase molto complessa del mondo agricolo che soffre più di altri settori e si stanno susseguendo eventi che richiedono la nostra attenzione. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani e nonostante la nostra Confederazione abbia lavorato, con ostinato impegno, a strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai problemi e sviluppare una visione forte per il futuro, la nostra l’agricoltura italiana è ancora in forte sofferenza. Non possiamo sottovalutare il malessere e il problema che gli Agricoltori evidenziano. La nostra azione continua”.