“Ora la sfida è fare in modo che quando si spegneranno i riflettori su Matera, resti la luce accesa. Il compito di un sindacato riformista è tenere la luce accesa”. Lo ha detto stamane a Matera il segretario nazionale della Cisl, Piero Ragazzini, concludendo i lavori del consiglio generale del sindacato. Ragazzini ha rivendicato il ruolo del sindacato, “un posto dove si parla con le persone, ma abbiamo bisogno di darci strumenti nuovi. Per affrontare la complessità di questo tempo occorre studiare per avere un’idea di quale società vogliamo per il futuro dentro un’Europa forte, solidale e diversa”. Commentando l’attuale scenario politico, il segretario della Cisl ha detto che “dietro il voto del 4 marzo ci sono due cose nuove: primo, sono al governo due forze politiche che non hanno scritto costituzione; secondo, sta avvenendo in Italia ciò che è già accaduto in Usa, ovvero l’inversione della rappresentanza politica, con i poveri che votano a destra e ricchi a sinistra”.
Ragazzini ha spiegato le ragioni che hanno indotto Cgil Cisl Uil a organizzare la manifestazione nazionale del 9 febbraio. “Manifestiamo per mettere al centro dell’attenzione del governo il lavoro, gli investimenti, un fisco più equo, il rilancio delle infrastrutture, della ricerca e dell’istruzione. Se partissero le opere già cantierate – ha aggiunto – si potrebbero creare 400 mila posti lavoro diretti più l’indotto. Non ci interessa far cadere governo – ha precisato Ragazzini – ma poniamo questioni sindacali”.
In conclusione il segretario della Cisl ha annunciato l’intenzione dei sindacati confederali di organizzare una manifestazione per Sud perché “il Mezzogiorno può essere il volano per far ripartire l’economia del Paese”.