Sono 200 i delegati provenienti da oltre 100 università di 50 Paesi del mondo, imprese ed organizzazioni che stanno partecipando al VII Forum Internazionale dell’Economia della Conoscenza (IFKAD 2012), l’evento organizzato a Matera dal 13 al 15 giugno dall’Università di Basilicata e dall’Institute of Knowledge Asset Management (IKAM), di concerto con la Queensland University of Technology di Brisbane, in Australia e con il World Capital Institute.
A coordinare i lavori di IFKAD-KCWS – che vede il coinvolgimento, in qualità di supporting partners, di importanti istituzioni quali il New Club of Paris, la Performance Management Association, l’Arts for Business Institute, la Global Knowledge-Based Development Community e l’Associazione italiana di Ingegneria Gestionale, è il Prof. Giovanni Schiuma, economista e docente di gestione dell’innovazione presso l’Ateneo lucano, ideatore e direttore di IFKAD, con il supporto del Dott. Tan Yigitcanlar della Queensland University of Technology di Brisbane, in Australia, coordinatore del KCWS, e del Prof. J.C. Spender quale personalità di rilievo internazionale delle tematiche oggetto di discussione.
Quali sono, oggigiorno, le risorse ed i fattori che maggiormente influenzano e determinano la competitività delle imprese e lo sviluppo sostenibile dei sistemi territoriali? Come può essere declinata operativamente l’economia della conoscenza per rispondere alle sempre più complesse sfide degli attuali scenari geo-politici, economico-produttivi e socio-culturali? In che modo valorizzare il talento, la conoscenza, la creatività, la cultura e la capacità innovativa e trasformarli efficacemente e rapidamente in prodotti, servizi, processi, politiche pubbliche, sistemi di governance territoriale avanzati in grado di creare nuova e migliore occupazione, ricchezza e benessere in termini equi ed eco-sostenibili? Quali sono i nuovi modelli, approcci e strumenti emergenti nel management che tengono conto della crescente importanza delle risorse umane e della loro creatività per le prestazioni dei sistemi organizzativi? Sono solo alcune delle questioni a cui i lavori del simposio intendono dare una risposta nelle tre giornate materane.
In un contesto competitivo a livello internazionale, nazionale e locale sempre più complesso ed interdipendente, IFKAD-KCWS si propone, quindi, come laboratorio di proposte e di idee per superare l’attuale fase di crisi produttiva ed occupazionale, spesso legate anche a crisi di elaborazione e di pensiero innovativo, e come luogo ideale per comprendere su quali fattori e su quali settori economico-produttivi costruire nuove e coerenti dimensioni di competitività dei sistemi organizzativi e territoriali. Ciò, tuttavia, senza dimenticare il nostro sistema regionale e urbano della Città di Matera.
Sottolinea, infatti, il Direttore del Forum, il Prof. Giovanni Schiuma, che “IFKAD-KCWS è in primo luogo un evento di respiro internazionale dove l’attenzione della comunità scientifica internazionale – riunita per l’occasione a Matera – si pone sia sulle sfide globali che imprese, organizzazioni e sistemi territoriali devono fronteggiare e sia sulle possibili soluzioni da adottare. Tuttavia l’evento offre anche l’opportunità di riflettere sui possibili fattori e sulle possibili azioni – sia gestionali per le imprese che di policy per i decisori pubblici – da elaborare e declinare opportunamente per attivare nuove dinamiche di sviluppo per il sistema regionale lucano e per la Città di Matera”. Continua Schiuma: “L’attuale contesto economico-produttivo segnato da preoccupanti fenomeni recessivi e di disoccupazione, specie giovanile, i cui effetti negativi certamente pesano ancor di più per quelle regioni a ritardo di sviluppo come la Basilicata, deve stimolare con forza e urgenza ad elaborare e delineare possibili azioni volte ad attivare dinamiche virtuose di crescita sia delle imprese che dei sistemi territoriali, e l’assunto fondamentale che deve animare le azioni di intervento è una chiara comprensione delle determinanti dello sviluppo ed al contempo l’individuazione ed il supporto di nuovi settori industriali che possono fungere da volano per nuove traiettorie di sviluppo nell’attuale economia della conoscenza”.
Sulla base di queste premesse, i lavori di IFKAD-KCWS sono dedicati, da un lato, ad indagare il ruolo e gli impatti del capitale intellettuale, declinato nelle dimensioni di capitale umano, capitale sociale e relazionale e capitale organizzativo per il miglioramento sia delle prestazioni d’impresa, sia delle dinamiche di sviluppo territoriale. Dall’altro, particolare attenzione è prestata ad analizzare come l’industria della cultura e della creatività possano rappresentare nuovi settori di riferimento per il rilancio delle economie occidentali, ed in modo specifico anche per la Basilicata e la Città di Matera, impegnata nell’ambiziosa candidatura a Capitale europea della Cultura 2019.
A fornire il loro contributo al dibattito si stanno alternando gli attesi interventi – in qualità di key-note speakers – di Nicolas Gorjestani – già Chief Knowledge & Learning Officer della Banca Mondiale, di W.B. Lee della Hong Kong Polytechnic University, presso cui è Direttore del centro ricerche su “Knowledge Management and Innovation”, di J.C. Spender – uno dei guru del management moderno, tra gli antesignani della Knowledge-based View – di Jay Liebowitz dell’Università del Maryland, negli U.S.A. – importante studioso dei processi e delle tecniche di Knowledge Management – di Stefano Zambon, dell’Università di Ferrara – esperto di politiche e strumenti di valutazione e reporting degli investimenti in assets intangibili.
Un’importante opportunità, dunque, per la regione Basilicata e per la città di Matera per acquisire e rafforzare la visibilità internazionale, dal momento che IFKAD è riuscito a creare un circuito virtuoso che ha proiettato il sistema regionale lucano, Matera e l’Università di Basilicata sullo scenario internazionale dell’innovazione e della ricerca economico-gestionale a fronte di un territorio come quello lucano da sempre caratterizzato da un isolamento e da una bassa propensione all’internazionalizzazione ed all’apertura verso reti di conoscenza globali.
Non trascurabile, tuttavia, l’impatto economico che il Forum produce direttamente sul territorio materano e sugli attori economici locali. Da recenti calcoli elaborati dal comitato organizzatore del Forum si stima che la permanenza media in città dei delegati e dei loro accompagnatori – famiglie e collaboratori – è di 4 giorni, con un impatto economico di oltre 200.000 euro tra pernottamenti, trasporti, escursioni in Città e spese giornaliere, oltre alle spese dirette degli organizzatori per acquisto di beni e servizi da fornitori locali, a cui va sommato l’impatto in termini di marketing territoriale di medio-lungo periodo per la Città di Matera che ne deriva.