Ad un mese dall’inserimento della pizza napoletana nel patrimonio immateriale dell’umanità protetto dall’Unesco, il pizzaiolo Antonio Lieto, napoletano di origine ma materano di adozione, avvia nella città dei Sassi il primo corso di formazione specifico per insegnare i segreti della pizza napoletana “tutelata”.
“Da anni ormai – afferma Lieto- mi impegno in Basilicata nella diffusione dell’arte della preparazione della pizza. Molti degli allievi della mia scuola hanno iniziato un cammino di piccola imprenditoria aprendo una pizzeria in proprio. L’ottenimento del riconoscimento Unesco per la pizza ha aumentato le richieste da parte degli aspiranti pizzaioli, così a fine gennaio, parte questo primo corso che insegnerà le tecniche basilari per preparare questo piatto diventato il 58esimo elemento tutelato in Italia”. Il riconoscimento internazionale porta nuovo lustro al mestiere del pizzaiolo, la cui professione viene ufficialmente equiparata ad un’arte. Niente, nel mestiere del pizzaiolo, si può improvvisare per questo serve studio, formazione e una preparazione qualificata ed attestata. Lieto, pluripremiato maestro pizzaiolo è impegnato da tempo, nella valorizzazione della pizza tradizionale napoletana tanto da aver dato vita dal 2005 ad un’apprezzata scuola di formazione per pizzaioli tradizionali.
“ll riconoscimento dell’Unesco, però, – conclude Lieto – significa anche una grande responsabilità nelle mani dei pizzaioli futuri: quella di tramandare con precisione e passione l’antica arte della pizza partenopea e di difendere sempre la cultura del Bel Paese e gli ingredienti della nostra terra. Solo trasmettendo con rigore le regole della vera pizza, si potranno continuare ad ottenere i numeri da capogiro che rendono il settore della pizza uno dei mercati più floridi e ricchi del segmento food”.
Antonio Lieto è tra i promotori della raccolta firme da presentare al Ministero dell’istruzione per inserire nel programma di studi dell’istituto alberghiero il mestiere del pizzaiolo. Lieto, infine, è stato inserito di recente nel volume “Pizza in the world” un libro che raggruppa i 200 migliori pizzaioli nel mondo.