giovani fanno impresa e lo fanno soprattutto al Sud: nel Mezzogiorno, infatti, hanno sede il 41 per cento delle imprese giovanili. In Basilicata, queste ultime hanno un’incidenza pari al 10,3 per cento, sul numero complessivo di aziende presenti, rispetto a una media nazionale del 9,1. Sono i dati illustrati ieri pomeriggio da Francesco Ungaro, dell’Area Politiche regionale e Coesione territoriale di Confindustria, nel corso del roadshow promosso da Confindustria e Invitalia, che si è svolto a Matera, a Casa Cava, come seconda tappa dell’iniziativa promossa a livello nazionale per la presentazione della misura “Resto al Sud”.
Si tratta del pacchetto di incentivi – illustrati nel dettaglio, dalla referente di Invitalia, Stefania Esposito – che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno, con una dotazione finanziaria di 1.250 milioni di euro, destinati a chi avvia iniziative imprenditoriali per produzione di beni e servizi, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, e turismo.
“Uno strumento efficacie, al passo con i tempi – ha spiegato Esposito – per sostenere iniziative imprenditoriali giovanili (in Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sardegna, Molise, Abruzzo e Sicilia) che si contraddistinguano per progetti innovativi, grazie all’erogazione di incentivi a fondo perduto, a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni”. Al momento sono 76 le domande di accesso alle agevolazioni presentate in Basilicata, ma c’è ancora tempo per presentare la propria “candidatura” alla misura a sportello.
“Si tratta di uno degli strumenti che i giovani del Sud, e in particolare della Basilicata, hanno a disposizione per avviare proprie attività– ha sottolineato il presidente del Gruppo GI Basilicata, Francesco D’Alema – Mai come ora – ha aggiunto – ci troviamo in un momento di prosperità di iniziative pubbliche a sostegno dell’iniziativa imprenditoriale giovanile, spinta non solo dalle misure nazionali ma anche da strumenti locali messi in campo dalla Regione Basilicata. Anche la più recente iniziativa “Destinazione giovani”, di cui proprio in mattinata si sono aperti i termini, testimonia l’impegno virtuoso della Regione in questa direzione. E’ importante, però – ha evidenziato ancora D’Alema – che, con la stessa efficacia e adeguata tempistica, si proceda nella gestione degli strumenti e nelle erogazione delle agevolazioni. Al tempo stesso, occorre un’adeguata formazione da parte degli imprenditori sulle possibilità a disposizione e sul loro migliore utilizzo possibile. L’impegno di Confindustria va proprio in questa direzione”.
Il direttore generale del dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Donato Viggiano, ha tracciato un excursus sugli interventi della Regione Basilicata a favore del sistema produttivo lucano:
oltre 268 Meuro già impegnati sul capitolo imprese e sviluppo (di cui, già implementati: 27 Meuro per l’efficientamento energetico delle imprese; 103 Meuro per i Piani di Sviluppo Industriale; 1,2 Meuro, già finanziati, per dottorati Industria 4.0; 26 Meuro per ricettività di qualità; 8,2 Meuro per Industria 4.0 e Impresa 4.0; 31,5 Meuro per il pacchetto Creopportunità. Quelli già impegnati: 27 Meuro per MiniPia; 3,5 Meuro per piccola distribuzione; 3,5 Meuro per Impresa artigiana e Innovativa).
67 Meuro per Imprese e Ricerca (di cui, già impegnati: 24,2 Meuro per infrastrutture di ricerca; 14 Meuro per bando cluster; 9 Meuro per voucher innovazione)
32 Meuro per imprese e capitale umano (di cui già impegnati: 26 Meuro per Destinazione Giovani; 2,6 Meuro per destinazione Over35; 1,8 Meuro per Dottorati Industria 4.0).
Il presidente della Commissione regionale Abi Basilicata, Giampiero Maruggi, ha evidenziato la convenzione tra l’Associazione bancaria italiana e Invitalia, per sostenere a condizioni agevolate i programmi ammessi a finanziamento, rimarcando la necessità di moltiplicare i momenti di informazione rispetto alle opportunità a disposizione del tessuto produttivo locale.
La direttrice del Centro d’ateneo Orientamento Unibas, Giovanna Rizzo, ha illustrato infine i dati relativi alla condizione occupazionali dei laureati presso l’Università degli Studi di Basilicata.