Si è discusso di tecnologie e cambiamenti climatici, di politiche pubbliche e trasferimento della ricerca al mondo produttivo al convegno “Scenari e tecnologie energetiche per la decarbonizzazione dell’economia” che si è svolto questa mattina a Matera, nella Casa Cava. Ad organizzare l’evento il dipartimento Politiche di sviluppo della Regione Basilicata in collaborazione con Enea, Centro nazionale ricerche, Università degli studi della Basilicata, Ricerca sistema energetico, Gestore servizi energetici e T3 Innovation.
Un’occasione importante in cui i diversi esperti del settore intervenuti si sono confrontati sulle prospettive future del settore, avendo come bussola comune gli obiettivi sul clima e l’energia condivisi a livello europeo che nel 2030 prevedono una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, l’incremento della produzione di energia rinnovabile e un miglioramento dell’efficienza energetica.
“In questo scenario, la Basilicata – è stato sottolineato dal direttore generale del dipartimento Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Donato Viggiano – vive una particolare situazione: da un lato è la regione che ha la produzione pro capite di energia rinnovabile più alta del Paese, dall’altro utilizza fonti fossili con il giacimento di petrolio della Val d’Agri e presto anche di Tempa Rossa. Ma è proprio immaginando il dopo petrolio – ha aggiunto – che la Basilicata, unica in Italia ad averlo fatto, si è dotata di una legge regionale sulla decarbonizzazione”.
Nel corso del dibattito è stata ricordata la necessità di un raccordo tra tecnologie e policy che metta sempre al centro cittadini e imprese. “Tra i settori più delicati su cui incidere maggiormente per contribuire alla decarbonizzazione del pianeta – ha detto il direttore di Gestore servizi energetici, Gennaro Niglio – troviamo senza dubbio i trasporti”.
Il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso, si è soffermato sull’esigenza di accompagnare e sostenere le imprese per renderle più competitive sui mercati internazionali. “La Regione Basilicata – ha rimarcato – sta facendo tanto, a partire dai cluster, ma le nostre imprese devono essere in grado, sui temi della ricerca e dell’innovazione, di creare sinergie con gli enti di ricerca e l’università. Dobbiamo produrre innovazione tecnologica, innovazione di processo e innovazione culturale”.
Il componente della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico, Marcello Capra, si è soffermato sul Piano nazionale energia e clima, inoltrato nelle scorse settimane alla Commissione europea. Tra gli obiettivi del documento che entro il 2019 giungerà alla versione definitiva: accelerare il percorso di decarbonizzazione, promuovere l’autoconsumo, l’efficienza energetica in tutti i settori e l’elettrificazione dei consumi, in modo particolare in ambito civile e nei trasporti, accompagnando l’evoluzione del sistema energetico con attività di ricerca e innovazione.
A parlare degli ambiti in cui l’Enea è impegnata sul versante della ricerca sulle fonti rinnovabili, Agostino Iacobazzi, il quale ha sottolineato il ruolo centrale del Centro di Trisaia nel campo delle bioenergie. L’esperto Enea ha parlato anche di fotovoltaico, solare termodinamico e degli studi in corso legati agli impianti per la produzione di energia attraverso il moto ondoso.
Prima delle conclusioni, affidate all’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cifarelli, il referente di Ricerca sistema energetico, Romano Ambrogio, ha spiegato le peculiarità delle tecnologie per la flessibilità delle reti elettriche, mentre Vincenzo Antonucci del Centro nazionale ricerche ha evidenziato il ruolo delle tecnologie di accumulo chimiche ed elettrochimiche dell’energia.