L’intelligenza artificiale, il suo impatto sul futuro occupazionale ed i giovani sono stati al centro dei lavori del Uil Camp, la tre giorni di formazione voluta e organizzata dalla Uil Nazionale a Bormio con la presenza di cento giovani delegate e delegati under 35, già impegnati o prossimi a impegnarsi nell’attività sindacale, utilizzando anche queste innovazioni tecnologiche, provenienti da tutta Italia e rappresentativi dei diversi settori occupazionali .
La Basilicata è stata rappresentata da Antonio Perrone UIL Giovani, portavoce di una generazione determinata a innovare e a costruire un mondo del lavoro più equo e inclusivo. A Bormio, in un contesto di dibattiti stimolanti e workshop formativi, i giovani hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con il Segretario Generale UIL PierPaolo Bombardieri, i dirigenti nazionali e relatori d’eccellenza.
“Un’occasione preziosa di crescita e confronto – ha commentato Perrone – sui temi cruciali del futuro del lavoro, dell’intelligenza artificiale e delle transizioni tecnologiche. Un’ iniziativa che ha messo al centro i giovani, il loro talento e le loro idee”.
Bombardieri ha rimarcato l’impegno costante negli anni a beneficio dei giovani («Le nostre sedi – ha detto – sono sempre aperte per loro, anche come punto di ritrovo» ), che «sono molto avanti nella valutazione di questo fenomeno. Abbiamo cominciato un anno fa all’interno della nostra organizzazione, abbiamo fatto seminari di approfondimento, di formazione che sono gli elementi fondamentali, per noi, per capire come gestire il futuro; questi ragazzi stanno già un passo avanti: è evidente che loro utilizzano l’intelligenza artificiale ed è evidente che, nell’utilizzo anche per fini personali, sono già stati in grado di valutare quali siano gli effetti positivi ma anche quali siano i rischi. Questo, per noi, è un pezzo molto importante e significa che il lavoro di semina che abbiamo fatto durante questo anno è servito». “Già oggi l’intelligenza artificiale – ha detto il segretario Uil – sta rivoluzionando l’organizzazione del lavoro, mentre gli stessi algoritmi sono destinati a modificare l’attuale sistema delle relazioni industriali. Come tutelare, dunque, le persone sul posto di lavoro da usi impropri dell’IA? Questa è la nuova frontiera dell’impegno sindacale e perciò la Uil vuole proporre una Carta dell’intelligenza artificiale, con l’ausilio di un comitato tecnico-scientifico e il diretto coinvolgimento dei giovani che partecipano al percorso formativo avviato sul tema”. “Vogliamo formare i delegati e gli attivisti sindacali della Uil – ha precisato Bombardieri – per consentire loro di gestire le novità dell’intelligenza artificiale anche nella contrattazione, nell’attività di rappresentanza e nei servizi alle persone: bisogna che lavoratori e sindacati siano coinvolti nelle decisioni aziendali sull’uso dell’IA. In questo quadro – ha sottolineato Bombardieri – vanno definiti i criteri per misurare e redistribuire la produttività dell’azienda, così da scongiurare che essa vada solo a favore degli azionisti e consentire, invece, che possa essere usata per ridurre l’orario di lavoro a parità di salario. Non solo, l’IA può e deve essere uno strumento per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Pertanto, servono investimenti e infrastrutture per un uso diffuso e capillare delle nuove tecnologie, ma su questo punto né il governo, da un lato, né l’Europa, dall’altro, sembrano pronti a dare il loro contributo. Non dobbiamo avere paura delle innovazioni – ha concluso Bombardieri – ma occorre mitigarne i rischi ed evitare che parte della popolazione e dei lavoratori resti indietro: ecco perché sono centrali la formazione e l’uso della macchina per integrare e non sostituire il fattore umano”. La UIL Basilicata lo scorso mese di febbraio all’Unibas ha tenuto una giornata di confronto sulla formazione e sulle tutele per le lavoratrici e i lavoratori e per gli studenti che si affacciano al mondo del lavoro. “La nostra regione – ha sostenuto il segretario regionale Vincenzo Tortorelli- non può permettersi di restare ai margini della rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale. Per cogliere le opportunità e mitigare i rischi, serve una strategia chiara, costruita con il contributo di istituzioni, imprese, sindacati e centri di ricerca. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ecosistema favorevole all’innovazione, che metta al centro le persone e il lavoro. La contrattazione collettiva dovrà affrontare temi come la riduzione dell’orario di lavoro, la protezione della privacy e il diritto alla formazione continua. Il sindacato ha un ruolo fondamentale: essere custode di un modello di innovazione che non lasci nessuno indietro. L’IA non deve essere uno strumento di precarizzazione, ma una risorsa per migliorare la qualità della vita e del lavoro. La Uil Basilicata continuerà a sostenere e valorizzare il ruolo delle nuove generazioni nel sindacato, perché il futuro si costruisce insieme e con la partecipazione dei giovani”.