L’abusivismo è una piaga che ha ormai raggiunto un’insopportabile livello di guardia. Un vero ” virus” che si diffonde per emulazione e contagio; una vera e propria pandemia per i bilanci di centinaia di piccole e medie imprese che in questo momento arrancano.
I commercianti sono costretti quotidianamente a confrontarsi con una vera e propria concorrenza sleale, un esercito di venditori ( anche porta a porta) con merci di tutti i tipi, che crea evasione fiscale e tributaria ed erosione di incassi a chi opera rispettando le regole e pagando ogni tipo di tassa e tributo; il rischio di degenerare in conflitti sociali che vanno a incrinare il fragile tessuto sociale di solidarietà e collaborazione è grande.
Pertanto, occorrono azioni di prevenzione e di controllo dell’abusivismo commerciale che garantiscano condizioni di sicurezza alle migliaia di persone che frequentano Fiere e Mercati ed i luoghi storici del commercio con i negozi ” regolari” .
La vigilanza deve essere soprattutto azione preventiva di dissuasione e presidio delle zone più esposte. Un’azione costante e continua a difesa delle regole, prima che commerciali, civili. Non occorre certo ricordare che l’abusivismo rappresenta una concorrenza sleale nei confronti degli ambulanti e negozianti operanti nella legalità ma è anche un pericolo per i consumatori, considerata la scarsa qualità delle merci in vendita e la dubbia provenienza, alimentando un diffuso senso di insicurezza tra imprese, consumatori e residenti. Confesercenti e Confcommercio auspicano che le medesime azioni di prevenzione e di controllo possano essere intraprese e se possibile intensificate nel periodo più commerciale dell’anno, quello natalizio e dei saldi di fine stagione.
Sono fermamente convinte che il rispetto della legalità – non solo commerciale – sia la condizione irrinunciabile per uno shopping vivace, sereno, sicuro e di qualità ma sia anche e soprattutto un’ occasione di rilancio del centro storico nelle sue varie funzioni. Anche il contrasto all’abusivismo e all’illegalità contribuisce a creare quelle condizioni di sicurezza sociale indispensabili a motivare e muovere investimenti sia nel commercio che negli altri settori produttivi.