Mise, Regione Basilicata e Regione Piemonte hanno cofinanziato il “Contratto di Sviluppo Fiat”. L’investimento complessivo ammonta a 136,6 milioni di euro, di cui circa 102 saranno investiti nello stabilimento di Melfi. Le attività di ricerca industriale relative all’autotelaio e al battery case – inizialmente previste in Piemonte – sono state attribuite al Campus per l’Innovazione del manufacturing di Melfi. “La notizia – commenta il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – ci rende orgogliosi perché testimonia, in concreto, il rafforzamento delle attività di ricerca in Basilicata in previsione dell’avvio delle nuove produzioni di auto elettriche e ibride, così come auspicato ieri dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in visita allo stabilimento Fca di Melfi”.
“Il cofinanziamento del Contratto di Sviluppo Fiat da parte della Regione Basilicata, per due milioni di euro – dichiara l’assessore alle Attività Produttive, Francesco Cupparo – ha consentito di sbloccare l’iter del Contratto, che era fermo ai tavoli del Mise-Invitalia dal mese di marzo. Abbiamo chiesto – aggiunge Cupparo – che parte delle attività di ricerca da realizzare in Piemonte siano trasferite in Basilicata, con il coinvolgimento dei nostri centri di ricerca e dell’Unibas, al fine di avviare quella che è stata definita dal presidente Conte la nuova Silicon Valley del settore automotive”.
Il Contratto di Sviluppo presentato da Fca Melfi e cofinanziato per 26,4 milioni di euro dal Mise, per due milioni dalla Regione Basilicata e per 1,5 milioni dalla Regione Piemonte riguarda la realizzazione di un programma di sviluppo industriale nel settore automotive articolato con investimenti produttivi della stessa Fca presso lo stabilimento di Melfi e in un progetto di ricerca e sviluppo che vedrà protagoniste le imprese aderenti a Fca Italy S.p.A. e CRF S.c.p.A., di Torino e Melfi. Il programma di investimenti produttivi, di circa 100 milioni di euro, interesserà interamente lo stabilimento di Melfi ed è finalizzato all’ampliamento della capacità produttiva delle versioni elettrificate delle automobili prodotte nello stesso. Tra queste: Jeep Compass nella versione Plug-in Hybrid Electric Vehicle, in linea con il piano industriale di sviluppo del gruppo che prevede l’ibridizzazione progressiva dell’intera gamma di prodotti. Il progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale denominato “RICARICA”, realizzato dalle imprese aderenti al gruppo FCA Italy S.p.A. e CRF S.c.p.A., è finalizzato allo studio di nuove soluzioni architetturali per la realizzazione di veicoli con propulsione puramente elettrica in uno scenario di mercato post 2024 e nasce dall’esigenza di rispondere alle sfide ambientali e sociali legate alla mobilità. Il Ministero e le Regioni Basilicata e Piemonte interessate dagli investimenti, a seguito di incontri e interlocuzioni intercorse hanno approfondito con Invitalia i temi proposti, le possibili ricadute occupazionali sui territori interessati nonché l’inquadramento del programma di sviluppo oggetto dell’Accordo nell’ambito del più ampio piano industriale del Gruppo Fca.
“Abbiamo chiesto nel frattempo a Fca – ha detto ancora Cupparo – garanzie sui livelli occupazionali e produttivi dello stabilimento di Melfi in merito alla fusione con Psa che diventerà parte integrante dell’accordo. È un risultato importante, ottenuto dopo un primo tavolo, a fine ottobre, con la partecipazione del Presidente Vito Bardi, e vari tavoli tecnici successivi presso il MISE, con la presenza del direttore generale del Dipartimento Marika Panetta e dell’ing. Giuseppina Lo Vecchio, che hanno portato a termine una complessa e difficile concertazione. Gli obiettivi raggiunti – spiega l’assessore – riguardano direttamente l’ampiamento e il potenziamento della produzione nello stabilimento, l’incremento dell’attività di ricerca nel Campus Tecnologico di Melfi e di conseguenza la salvaguardia e l’incremento dei livelli occupazionali compreso quello dei ricercatori che saranno impiegati. Lo scopo più complessivo – ha evidenziato l’assessore – è l’incremento dei livelli occupazionali presso lo stabilimento di Melfi, consentendo, da un lato, il graduale reintegro del personale in temporaneo esubero (3.400 lavoratori) ad oggi gestito attraverso il ricorso al contratto di solidarietà e, dall’altro, il passaggio degli occupati dagli attuali 7.311 ai 7.411 lavoratori nel 2021, compatibilmente alla salita produttiva legata alla domanda di mercato attesa. A tutto questo si aggiunge il personale occupato nell’indotto”.