Accordo quadro assunzione interinali nella sanità e in Regione, Fp Cgil: “Basta al precariato Si restituisca dignità ai lavoratori della sanità e si stabilizzi il personale esistente dell’Ente Regione”. Di seguito la nota integrale.
Sebbene ereditato dalla precedente giunta, l’accordo quadro per l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per le aziende del servizio sanitario regionale e per i dipartimenti della Regione Basilicata genera moltissime perplessità. La procedura di gara, ormai espletata, stanzia 45milioni e 500mila euro suddivisi in cinque lotti per l’assunzione di personale interinale nell’azienda sanitaria regionale San Carlo, all’Asm, all’Asp, al Crob di Rionero in Vulture e ai dipartimenti della Regione Basilicata interessati.
A cominciare proprio dalla sanità, dove da subito come Fp Cgil e nella nostra campagna
“Giù le mani dalla Sanità” denunciammo le conseguenze negative di un perenne precariato chiedendo già al presidente Pittella di mettere un freno, a tutela dei lavoratori del comparto e del diritto alla salute del cittadino. Il pericolo, a questo punto, è che l’annuncio di 1049 assunzioni lanciato come segnale del “cambiamento” e come soluzione a tutti i mali del sistema sanitario lucano, passi in second’ordine. Senza contare i precari dell’ospedale San Carlo per i quali al momento non c’è la possibilità di alcuna proroga oltre il 31 marzo e gli oss già esclusi dalla predetta proroga. Lo stesso vale per l’Arpab e i suoi 80 somministrati e per i lavoratori precari che operano nell’ente Regione in attesa di essere stabilizzati per i quali, oltre la previsione nel piano triennale dei fabbisogni, nulla si è mosso. Alla luce di ciò, riteniamo che nella nostra regione il precariato non vada ulteriormente alimentato ingrossando le fila di chi attende.
Come Fp Cgil Potenza più volte abbiamo sostenuto che per affrontare le difficoltà della sanità lucana fosse necessario un piano straordinario di assunzioni che non potesse prescindere dal predisporre l’utilizzo di importanti risorse aggiuntive e di norme di salvaguardia. Prerogative che vengono però a mancare con l’accordo quadro che mette ulteriormente a repentaglio il sistema sanitario regionale basandosi su forme di contratto interinale che rende precari i lavoratori e la stessa offerta di salute.
Per questo motivo, tenuto conto delle gravissime carenze di personale nella sanità e delle conseguenze sull’organizzazione stessa del lavoro, abbiamo chiesto alla Regione Basilicata e all’assessore al ramo, nonché ai direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie, uno sforzo straordinario di assunzioni, ma nella direzione di un lavoro stabile.
Per quanto riguarda il personale della Regione Basilicata, l’accordo quadro non va a sbloccare la situazione di stallo in cui si trova, con lavoratori che nonostante abbiano superato procedure concorsuali vivono da anni una condizione di precarietà non più sostenibile. Bisogna restituire piena dignità al lavoro che quotidianamente svolgono per questo ente avviando le procedure di stabilizzazione previste.
Più che dare avvio ad una nuova stagione di lavoro in somministrazione, si apra con immediatezza una stagione concorsuale nei comparti della sanità e degli enti locali valorizzando il lavoro nei servizi pubblici, lavoro cruciale a garanzia dei diritti costituzionali come queste ore di emergenza stanno dimostrando.