Procede con estrema lentezza l’iter per l’accorpamento degli enti camerali, che porterà a un’unica Camera di Commercio per Potenza e Matera.
Purtroppo tutti gli sforzi per mantenere l’autonomia sono stati vani, non essendo i numeri più sostenibili e rispondenti ai criteri imposti a livello nazionale.
In tempi non sospetti Confapi Matera fece alcune proposte per ridurre i costi della Camera materana, proponendo sostanzialmente di azzerare i compensi per gli imprenditori che facevano parte del Consiglio e della Giunta, con un risparmio di oltre 60mila euro all’anno. La proposta fu bocciata.
Ricordiamo che era il periodo in cui già non c’erano più soldi per le azioni di promozione delle imprese, per cui per l’ente materano si venivano riducendo le possibilità di operare con successo per la crescita dell’imprenditoriale locale, nonostante un aumento del diritto camerale.
Oggi la riforma statale impone la riduzione del 50% del diritto camerale, la riduzione del 30% del numero dei consiglieri e soprattutto la gratuità per tutti gli incarichi.
È auspicabile che dopo l’accorpamento di Matera e Potenza le risorse per le azioni di promozione delle imprese in Italia e all’estero siano divise equamente tra le due Camere, cosicché Matera non sia penalizzata.