Favorire un’acquacoltura sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze.
È stato pubblicato sul bollettino della Regione Basilicata (n.72 del primo agosto) il bando relativo alla Misura 2.48 ‘Investimenti nel settore acquacoltura’ del Feamp, il Fondo per la politica marittima e della pesca dell’UE. La dotazione finanziaria è di 600 mila euro. L’avviso è rivolto a imprese acquicole già esistenti ovvero a micro, piccole e medie imprese (PMI) anche associate in ATI che fanno il primo ingresso nel settore. Due le sottomisure attivate. Per la sottomisura 1 sono ritenuti ammissibili a interventi: investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura; la diversificazione della produzione dell’acquacoltura e delle specie allevate; l’ammodernamento delle unità di acquacoltura, compreso il miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori del settore dell’acquacoltura; miglioramenti e ammodernamento connessi alla salute e al benessere degli animali, compreso l’acquisto di attrezzature volte a proteggere gli allevamenti dai predatori selvatici; investimenti destinati a migliorare la qualità o ad aggiungere valore ai prodotti dell’acquacoltura; il recupero di stagni o lagune di acquacoltura esistenti tramite la rimozione del limo o investimenti volti a impedire l’accumulo di quest’ultimo. Per la Sottomisura 2 sono ritenuti ammissibili a contributo l’aumento dell’efficienza energetica e la promozione della conversione delle imprese acquicole verso fonti rinnovabili di energia.
Sono altresì ammessi investimenti riguardanti le imbarcazioni di servizio con licenza di pesca di V^ categoria asservite ad impianto utilizzate in acquacoltura e gli investimenti relativi al commercio al dettaglio svolto dall’azienda quando tale commercio formi parte integrante dell’impresa di acquacoltura.
Si specifica che tra le attività di acquacoltura rientrano l’esercizio di impianti quali quelli intensivi (come la piscicoltura, le avannotterie, la molluschicoltura) e l’acquacoltura estensiva. I progetti dovranno avere una spesa pubblica minima e massima ripartita per Sottomisura. Per la Sottomisura 1 si parte da un minimo di 25 mila euro a un massimo di 250 mila euro, mentre per la Sottomisura 2 da un minimo di 15 mila e un massimo di 50 mila euro. La misura prevede un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50 per cento delle spese ammesse sulla base dei costi sostenuti dai beneficiari,
Le domande dovranno essere presentate entro i 60 giorni di tempo dalla pubblicazione sul BUR. Le modalità, i requisiti di ammissibilità e tutte le informazioni sono disponibili sul sito istituzionale della Regione Basilicata.
“Con l’attivazione di questa misura – ha spiegato l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli – diamo ulteriormente impulso a una pesca intelligente ed ecocompatibile, aumentando la competitività e il rendimento economico delle attività di acquacoltura e garantendo ai consumatori prodotti sani e controllati. Si incentiva una pratica, quella dell’allevamento controllato, che contribuisce a uno sviluppo sostenibile della risorsa pesce, un’alternativa al sovrasfruttamento delle riserve marine. L’acquacoltura diventa un settore strategico per dar corso a una blue economy ad impatto zero, l’unica soluzione per ridurre l’impatto dell’uomo sulla terra e risolvere i problemi causati dai cambiamenti climatici”.