Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata alla nostra redazione dai lavoratori della Valbasento.
Prima l’inquinamento delle acque, poi i miasmi insopportabili, l’insostenibilità ambientale, la radioattività…. Cos’altro ancora? Non resta che chiedersi, queste falsità e queste strumentalizzazioni a chi giovano? Quali interessi economici sottendono? Chi si sta arricchendo grazie a questa campagna diffamatoria? Sono gli interrogativi contenuti nella lettera aperta indirizzata dai lavoratori della Valbasento ai rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni, delle forze dell’ordine, della Chiesa e di tutti coloro che possono dare il proprio contributo per fermare quella che viene definita una campagna falsa e strumentale che rischia di mettere in ginocchio l’area industriale del Materano.
Di seguito il testo integrale.
I lavoratori delle fabbriche interconnesse con la società consortile Tecnoparco VBA insieme ai dipendenti della società Tecnoparco diffidano l’Amministrazione Comunale di Pisticci e l’intero Consiglio Comunale all’utilizzo di strumenti politici e pseudo amministrativi che palesemente ledono la libertà costituzionale al lavoro subordinato e non assistito e si riservano di adire le vie legali, qualora si dovesse determinare, a causa di scelte scellerate e che non ci vedano coinvolti in un processo decisionale democratico, la perdita di una sola ora di lavoro e/o la riduzione anche parziale del nostro normale salario e/o il ritardo nel pagamento delle retribuzioni alle normali scadenze contrattuali.
Premesso che
o Siamo lavoratori, ma prima di tutto cittadini di questa terra, capaci anche noi non meno degli altri, visto che ci mettiamo le mani e la testa, di verificare ogni giorno cosa succede nelle lavorazioni e nei processi produttivi avendo la consapevolezza che se diventiamo correi di un disastro ambientale avveleniamo il futuro dei nostri figli. Nello Ionio ci “sciacquiamo” anche noi e le nostre famiglie.
o Non si tutela il territorio e la salute pubblica con infondate denunce di incremento dei tumori, non si specula postando video di carro funebri, non si fa demagogia con la morte dolorosa. Noi lavoratori conosciamo bene il dramma delle malattie professionali, siamo noi che ci sottoponiamo al protocollo sanitario per le malattie asbesto correlate ( AMIANTO intendiamoci)
o Non si procura allarme senza prima aver verificato la fondatezza dei dati che alla “paesana maniera” e anche con fare alquanto “bucolico” vengono mandati in pasto ad un opinione pubblica vessata dalla crisi e psicologicamente distrutta da un bombardamento mediatico artatamente e squallidamente costruito. ( apprendiamo da dichiarazioni ufficiali che si vuole estendere la richiesta di verificare la radioattività anche nella lavorazione dell’alluminio di due note fabbriche nate recentemente da un processo di rilancio industriale nel comparto C di Pisticci Scalo, dove lavorano circa 150 persone; qualcuno ha interesse a fermare anche l’arrivo dell’alluminio?)
o Non ci fidiamo perché di ritorno da Roma in un incontro, dal contorno carbonaro, avete “urlato” di aver ottenuto investimenti per la Valbasento per creare posti di lavoro subordinati e non assistiti per il settore agro-industriale con player l’ENI. Che fine ha fatto questo accordo, è stato barattato con altro, con qualche posto in parlamento, qualche Assessorato in Regione, qualche incarico nelle ASM? A pensar male a volte si indovina?? Nel 1970 l’area della Valbasento è stata definita area INDUSTRIALE e non zona PIP, le puzze si sentono e si sentiranno, bisogna proseguire negli investimenti ambientali e non semplicisticamente e irresponsabilmente chiedere di fermare i processi produttivi.
SIA CHIARO A TUTTI CHE
DOMANDE | RISPOSTE |
1) In uno studio pubblicato dal cosiddetto “Progetto Earth G Basilicata Punto 0 della nostra terra” si afferma che i terreni agricoli e le acque di pozzo nei comuni di Pisticci, Pomarico e Miglionico sono contaminati ed inutilizzabili per scopi agricoli. | E’ FALSO!!!! Nello studio stesso non vi è traccia di alcun superamento dei limiti di legge per i terreni ad uso verde e residenziale. Inoltre si fanno affermazioni deliranti nelle quali si dice che l’alluminio, costituente naturale delle argille presenti nel nostro territorio, è tossico…. Queste affermazioni hanno indotto i contadini a credere che i loro prodotti possano essere non commercializzabili. E’ un’azione disgustosa!! |
2) Tutti si affannano ad affermare che il Basento è uno dei fiumi più inquinati d’Italia e che lo scarico di Tecnoparco ne sia la causa principale. | E’ FALSO!!! I dati pubblicati dal comune di Pisticci affermano esattamente il contrario e gli unici superamenti sono dovuti a scarichi civili. Le analisi stesse certificano che lo scarico di Tecnoparco non ha influenza sulla qualità delle acque |
3) Il cosiddetto FAP (Forum Ambientale Permanente) ha diffuso un volantino nel quale si afferma che la sostenibilità ambientale in Valbasento è esaurita e si demonizza Tecnoparco perché presenta la dichiarazione PRTR. | INCOMPETENTI, BUGIARDI O ENTRAMBI? Questa gente non sa nulla di compatibilità ambientale! Tant’ è che affermano che chi presenta la dichiarazione PRTR inquina… come dire “se ti lavi sei sporco”. L’Emilia ha 433 installazioni PRTR contro le 17 della Basilicata: avete mai sentito un emiliano affermare che nella propria terra la compatibilità ambientale è esaurita? Ravenna è la prima città italiana per vivibilità: ospita un petrolchimico, due inceneritori diverse discariche che convivono con una realtà turistica che produce ricchezza. |
4) Il comitato Pisticci scalo pulita afferma che le attività di Tecnoparco producono miasmi insopportabili nonostante le attività messe in essere. | ASSURDO affermare che nell’area industriale in precedenza non ci fossero odori (ai più anziani di voi il nome dowtherm dice niente?) ed è FALSO che gli interventi effettuati non abbiano sortito effetti positivi come tutti i lavoratori dell’area possono testimoniare. |
5) Si afferma che le attività di Tecnoparco non siano soggette a controlli | E’ FALSO!!! Solo negli ultimi 2 anni ci sono stati più di 70 controlli da parte tutti gli enti preposti (ARPAB, Carabinieri del NOE, Forestale, Polizia Provinciale, ASM, commissioni parlamentari ETC.) e nessuno di questi ha mai contestato alcunché. |
6) I rifiuti prodotti dal Cento Olio di Viggiano (ENI) e smaltiti presso Tecnoparco sono radioattivi. | INCOMPETENZA, MENZOGNA O ENTRAMBI?Noi viviamo immersi nella radiazione naturale e i radionuclidi presenti nelle acque smaltite sono ESCLUSIVAMENTE di origine naturale ed in concentrazioni di “nessuna rilevanza radiologica” come affermato da ISPRA e ARPAB. I rifiuti radioattivi, per legge, sono tutt’altra cosa! Il granito nelle nostre case ha livelli di radiazioni decine di volte superiori a quelle rilevate nei reflui: quando ristrutturiamo casa produciamo rifiuti radioattivi? |
7) Il sindaco di Pisticci ed alcuni comitati affermano che lo stop ai conferimenti dei rifiuti ENI sia derivato da una loro imposizione e sia stato accettato da Tecnoparco per evitare di causare danni all’ambiente. | E’ FALSO!!! Tecnoparco, come tutti del resto, è perfettamente cosciente che non esistono pericoli per l’uomo e per l’ambiente ma ci si è resi conto che intorno alla vicenda si è creato il panico e quindi, si è voluto compiere un gesto distensivo nelle more che l’ARPAB fornisca i dati definitivi. |
8) I comitati ed il FAP continuano ad affermare che l’inquinamento dell’area SIN (sito di interesse nazionale) non possa coesistere con le attività di Tecnoparco. | ASSURDO!!! Il SIN, a seguito delle caratterizzazioni, si è ridotto da 3400 ettari a soli 400 nei quali la contaminazione dei terreni è minima e circoscritta. Nell’area di Pisticci Scalo (120 ettari) non esiste contaminazione dei terreni. Si registra esclusivamente una contaminazione della falda ( a 20 metri di profondità) causata da attività pregresse. Le attività di Tecnoparco e delle altre aziende non sono responsabili del pregresso e non possono in alcun modo peggiorare la situazione, anzi: l’area di Pisticci Scalo è l’unica in cui si sta facendo qualcosa per bonificare la falda!!! |
Prima l’inquinamento delle acque, poi i miasmi insopportabili, l’insostenibilità ambientale, la radioattività…. Cos’altro ancora? Non resta che chiedersi, queste falsità e queste strumentalizzazioni a chi giovano? Quali interessi economici sottendono? Chi si sta arricchendo grazie a questa campagna diffamatoria?
Ci appelliamo alle forze politiche responsabili affinché si dissocino da questa mania di protagonismo che porterà ad un “suicido collettivo”.
L’assemblea di oggi delibera che questo documento venga inviato a tutte le forze istituzionali, politiche, produttive e sociali della Basilicata chiedendo di essere ricevuti per meglio rappresentare la dizione “suicidio collettivo”. Infine l’assemblea decide di chiedere un incontro immediato a:
- Sua Eccellenza il Prefetto di Matera
- Presidente della Giunta Regionale
- Vescovo della Diocesi di Matera ed Irsina
Comune di Pisticci su lettera dei lavoratori dell’area industriale.
A leggere la lettera, comparsa sulla stampa locale, senza firma ma che richiama un’assemblea dei lavoratori dell’area industriale della Val Basento, viene da pensare, superati i primi attimi di sconforto, alle lotte sindacali che sono impresse nella memoria collettiva. Viene alla mente l’efficacia delle lotte condotte da grandi dirigenti sindacali che riuscivano a realizzare la necessaria saldatura tra le varie fasce della popolazione e rendere perciò la rivendicazione non già di una categoria ma di una larga parte della società civile: la classe operaia era, cioè, avanguardia illuminata della società anche in materia ambientale. Questo accadeva anche nel Sud d’Italia, accadeva in Basilicata ed è accaduto anche qui a Pisticci.
Cosa è successo nel frattempo? Perché le legittime rivendicazioni del popolo lucano, in termini di tutela e salvaguardia della salute e dell’ambiente, anche nei luoghi di lavoro, vengono vissute con fastidio da alcuni lavoratori?
Non ci soffermiamo a commentare le farneticanti affermazioni sul Consiglio Comunale di Pisticci, organismo democraticamente eletto proprio per dare rappresentanza alle aspettative del popolo e perciò minacciato, nella lettera, di diffida dall’assumere decisioni. Chiediamo semplicemente e sommessamente a questi fini costituzionalisti di rileggersi gli atti e le prerogative di consigli Comunali e, in termini più generali, di provare a distinguere le prerogative di un’attività imprenditoriale, che legittimamente tutela i propri interessi, da quelle degli organismi democratici eletti che altrettanto legittimamente sono obbligati a tutelare l’intera collettività.
Per entrare nel merito e lungi dal considerare i lavoratori dell’area industriale di Pisticci e di ogni altra parte del mondo la “controparte” in una vicenda complessa come l’inquinamento e la tutela delle persone e dell’ambiente, deve essere chiaro che i lavoratori delle industrie non sono da noi vissuti quali correi, per usare il termine che utilizzato nella lettera. Nessuno ha mai pensato di definire complici i lavoratori delle industrie belliche che costruiscono caccia bombardieri, carri armati, missili, ecc., alla stessa maniera nessuna si sogna di addossare responsabilità a quei lavoratori che sono o lo sono state, vittime di alcuni insediamenti produttivi: Italsider di Taranto? Eternit di Casale Monferrato, di Rubiera o di Bagnoli? Petrolchimico di Porto Marghera? Gli li esempi possono comporre una lista interminabile.
Vorremmo dire ai lavoratori che scrivono e verso cui esprimiamo solidarietà incondizionata che noi saremo al loro fianco per la difesa dei livelli occupazionale e ogni altro diritto acquisito, ma questo non ci porta a mistificare la realtà che purtroppo, come alcuni studi confermano, ci dice che in Basilicata le patologie neoplastiche sono in aumento e che il malessere di cittadini di Pisticci Scalo non è uno stato d’animo ma una condizione divenuta insopportabile, altro che denunce infondate! L’Amministrazione di Pisticci, quindi, non smetterà mai di chiedere con estremo rigore alle imprese della filiera del petrolio (siamo convinti di interpretare il sentire dell’intero Consiglio Comunale), in questo caso, ma lo stesso vale per tutti gli insediamenti industriali, di applicare nei processi produttivi le migliori tecnologie di cui dispone l’umanità e non smetterà mai di chiedere con fermezza agli organismi di controllo di sorvegliare tutti gli aspetti connessi ai processi industriali al solo fine di tutelare la salute umana e l’ambiente.
Consigliamo di evitare toni conflittuali agli estensori della lettera che definiscono “incontro dal contorno carbonaro” una riunione che si è tenuta a Roma, di cui si è data evidenza, presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra rappresentanti dello stesso ministero, il Presidente della Regione, un parlamentare lucano, il Sindaco di Pisticci, l’Assessore all’ambiente di Pisticci, l’Avv. Miche le Somma di Tecnoparco e altri; altrimenti potrebbe sorgere il dubbio che chi scrive la lettera nel difendere alcuni interessi di parte si abbandona ad una gratuita forma di disprezzo verso le Istituzioni titolate a compiere i passaggi ritenuti opportuni e utili per la collettività.
Siamo convinti che la Val Basento debba essere messa nelle condizioni necessarie a sviluppare la sua attrazione per nuovi investimenti produttivi e non è detto che debbano essere necessariamente del comparto chimico in quanto è occupazione anche quella derivante dall’agricoltura al servizio della chimica e, perché no, di altri comparti industriali. La sfida è che la produzione non confligga con la convivenza umana e la salute.
Le questioni di carattere tecnico sono oggetto di confronto sui tavoli regionali, che se hanno prodotto negli ultimi mesi delle prescrizioni da parte di ARPAB a carico di Tecnoparco qualche motivo ci dovrà pur essere, oppure sono farneticazioni di incompetenti? Veramente si può affermare che i miasmi sono invenzioni dei cittadini? E sono farneticazioni anche le centinaia di documenti e studi prodotti da più parti che attestano una situazione ambientale critica della Val Basento (zona SIN) e altre aree della Lucania?
Per concludere affermiamo che nessuno vuole bloccare le attività industriali della Val Basento, caso mai si lavora per aumentarle, ma si sappia che la stagione della delega in bianco è finita! Si sappia che il tempo delle colonizzazioni è scaduto! Si sappia che chiederemo non 70 ma 700 controlli e ancora di più se avremo un dubbio su emissioni che impattano negativamente sulla salute.
A proposito delle accuse formulate nella lettera dei lavoratori che non reca una firma vorremmo chiedere alle Organizzazioni Sindacali della provincia e delle regione se condividono il metodo e i toni della lettera ed esprimersi a tale proposito in quanto è nostra convinzione che il documento, troppo sbilanciato, non rappresenti al meglio il sentire dei lavoratori dell’area industriale de dei loro rappresentanti.
Val Basento nota del Partito Democratico di Pisticci e Marconia su questione Val Basento.
Non c’è più tempo da perdere!
A seguito della lettera piena di rabbia e di dolore dei lavoratori della Val Basento, che chiamano in causa anche le forze politiche del territorio, il Partito Democratico di Pisticci Marconia si fa promotore di un incontro da tenersi con urgenza nell’area industriale della Val Basento.
A seguito degli ultimi avvenimenti, che coinvolgono i lavoratori dell’area industriale Val Basento, e le loro famiglie, riteniamo necessario ed ormai improcrastinabile un tavolo di confronto tra una delegazione di lavoratori, parti sociali, rappresentanti delle associazioni e le istituzioni, rappresentate dai sindaci dei paesi coinvolti, dal Presidente della Provincia di Matera, dal Presidente della Regione Basilicata e dagli assessori regionali interessati.
È giunto il momento che la politica e le istituzioni si confrontino con i lavoratori ed i cittadini del metapontino su un tema di primaria importanza quale quello dello sviluppo industriale della Valbasento. Uno sviluppo che metta al primo posto il rispetto della salute e dell’ambiente, ma che tenga conto del diritto al lavoro per migliaia di famiglie che dipendono dall’occupazione nell’area industriale di Pisticci.
Per tali motivazioni e con grande senso di responsabilità il Partito Democratico di Pisticci e Marconia fa appello al governatore lucano Marcello Pittella, agli assessori regionali Raffaele Liberali e Aldo Berlinguer e al capogruppo del PD in Consiglio regionale Roberto Cifarelli, affinché accolgano il nostro invito e vengano nell’area industriale di Pisticci Scalo, a confrontarsi con le donne e gli uomini di un territorio martoriato che ora disperatamente lancia alle istituzioni il suo SOS.
Il Segretario Cittadino Rocco Negro
La Segreteria Cittadina
Il gruppo Consiliare
la storia di Tecnoparco è lungaaaa! aspettiamo. Babbo Natale non è ancora passato a fare lo sconto sugli ettari caratterizzati Certo qualche “monachicchio” l’ha detto ma non è ancora Carnevale. Qualcuno pensa che tutta questa massa di lavoratori siano rappresentati da uno………l’estensore della nota. Può bastare!