’Assemblea dei Soci che si è riunitaquesta mattina a Potenza, ha approvato all’unanimità il bilancio al 31 dicembre 2015 di Acquedotto Lucano Progettazione S.r.l., la società controllata che dal 2003 al 2015 si è occupata delle attività di progettazione e direzione lavori e che il 3 marzo scorso è già stata incorporata in Acquedotto Lucano S.p.A.. Il bilancio presenta un utile di esercizio di 302.110 euro.
Ai lavori dell’Assemblea hanno preso parte il rappresentante della Regione Basilicata e i sindaci in rappresentanza del 55,21 per centodel capitale sociale di Acquedotto Lucano.
Parlando agli azionisti, l’Amministratore Unico Michele Vita ha affermato che, “il progetto di fusione ha consentito di dare seguito ad alcune importanti attività: innanzitutto l’evoluzione del modello organizzativo, pensato e adottato in coerenza con le modifiche alla Statuto societario approvate dall’Assemblea dei Soci il 24 settembre, che prevedono la possibilità di nominare due figure dirigenziali apicali, una per l’area amministrativa e l’altra per l’area tecnica. Gli incarichi affidati ai direttori di Area hanno premiato alcune delle migliori competenze presenti in Acquedotto Lucano, e allo stesso tempo rispondono all’esigenza condivisa con gli azionisti di ridurre i costi attraverso la nomina di professionalità interne”.
L’ultimo tassello del processo di riorganizzazione riguarda la nomina del dirigente Progettazione ed Energia, che dovrà occuparsi tanto del puntuale monitoraggio dei consumi e rendimenti quanto di mettere in campo le soluzioni più idonee, accostando l’azienda a tutto quanto contribuisce ad elevare l’efficienza ed il risparmio energetico. A tal fine, è stata rafforzata la collaborazione con la Società Energetica Lucana con la sottoscrizione – il 25 marzo scorso – di un ‘Accordo quadro per programmi, iniziative ed azioni comuni in campo energetico’.
“Realizzate queste operazioni – ha proseguito Vita – può aprirsi una nuova stagione di importanti investimenti attraverso i fondi rivenienti dal Patto per la Basilicata e dal Fesr 2014-2020, finalizzati ad ottimizzare il sistema idrico lucano, in particolare il trattamento dei reflui, eliminando le attuali criticità e riducendo i costi gestionali. Saranno messi in campo, inoltre, progetti a forte carattere innovativo sulla base delle più recenti innovazioni tecnologiche.Anche per questa ragione, mi sento di poter affermare che i primi dieci mesi da Amministratore Unico sono coincisi con un periodo di operatività che ha dato seguito ad alcune decisioni importanti condivise con questa Assemblea, e che rappresentano le basi per passare dalla fase di transizione ad una di programmazione per il futuro”.
A LUGLIO L’AVVIO DI DUE PROGRAMMI DI INVESTIMENTO PER 391 MILIONI DI EURO
Saranno avviati a luglio due programmi di investimento sulle reti e gli impianti di Acquedotto Lucano per un importo complessivo di 391 milioni di euro. Si tratta di fondi del Programma Operativo Fesr 2014-2020 e di quelli compresi del Patto per la Basilicata, sottoscritto il 2 maggio scorso a Matera.
La dotazione del Fesr è di 50 milioni di euro per le reti e gli impianti idrici; il Patto per la Basilicata presenta per le opere idriche una dotazione complessiva di 341 milioni di euro da destinare alla ottimizzazione del sistema di depurazione ed a quello della adduzione. Tre le categorie di interventi strategici che rientrano in quest’ultimo programma: potenziamento del sistema di collettamento e trattamento dei reflui urbani (138,5 milioni di euro); ottimizzazione del sistema di adduzione del Servizio idrico integrato (171,5 milioni di euro); l’adduzione primaria della risorsa idrica, ovvero le dighe e i grandi adduttori (31 milioni di euro).
Confermate pertanto le previsioni auspicate e illustrate nel corso dell’ultima assemblea dei Soci di dall’Amministratore Unico, Michele Vita. “Grazie a questi investimenti – ha affermato Vita – le attività di Acquedotto Lucano, in qualità di soggetto attuatore, a partire dal mese di luglio subiranno una importante accelerazione che porterà una sensibile riduzione dei costi gestionali ed il raggiungimento di un più elevato standard di qualità del servizio offerte alla comunità lucana. Naturalmente, si tratta di interventi che richiederanno una gradualità di esecuzione. In particolare, per quanto riguarda la depurazione, saranno risolti i problemi storici di funzionalità dei depuratori e delle reti fognarie che hanno determinato le procedure di infrazione nei confronti delle Regioni ma, soprattutto, il sistematico efficientamento ed adeguamento delle apparecchiature garantirà vantaggi sia sul fronte ambientale sia su quello dei costi energetici”.
Gli interventi sugli schemi idrici, invece, porteranno alla ulteriore interconnessione degli schemi con la città di Matera servita anche dallo schema del Frida ed al collegamento tra lo schema del Marmo e quello del Vulture.