Filctem Cgil e Ultec Uil Basilicata in una nota esprimono alcune precisazioni rispetto a quanto affermato dalla FEMCA-CISL rispetto al percorso sindacale di confronto, sul piano di riorganizzazione aziendale di Acquedotto Lucano. Di seguito la nota integrale.
Filctem Cgil e Ultec Uil Basilicata: “Nessun rimpianto per il passato”.
Ci corre l’obbligo di fare alcune precisazioni come Filctem Cgil e Ultec Uil Basilicata rispetto a quanto affermato dalla FEMCA-CISL, a nostro avviso in modo strumentale e non corrispondente alla verità, rispetto al percorso sindacale di confronto, sul piano di riorganizzazione aziendale di Acquedotto Lucano.
Il piano di riorganizzazione è scaturito da un confronto avviato con l’Azienda già nell’ottobre 2015, precisamente dopo alcuni mesi dall’insediamento dell’Amministratore Unico. Tale figura, introdotta in seguito alla riforma del “modello di governance di questa Società”, con il superamento del Consiglio di Amministrazione, ha rappresentato per tutti la riforma da tempo auspicata e sollecitata dalle parti sociali, in quanto non solo comportava un risparmio sul costo del management, ma accentrava la responsabilità delle scelte aziendali su un’unica figura, snellendo la struttura aziendale e semplificando i processi decisionali.
La riorganizzazione è conseguenza del confronto con le organizzazioni sindacali. rispetto al completamento del precedente piano di riorganizzazione aziendale definito nell’anno 2010, che prevedeva una prima fase di attuazione avvenuta dal 2010 al 2012 per la generalità delle figure professionali presenti e una seconda fase inerente una serie di figure specialistiche e di quelle ad implementazione professionale conseguente alla responsabilità del ruolo, nel rispetto delle ultime disposizioni normative dell’AEEGSI (Autorità).
La richiesta di completamento della seconda fase del piano di riorganizzazione del 2010 fu accolta dall’Amministratore Unico, al quale, rappresentammo che nulla era stato fatto nella precedente gestione se non qualche riconoscimento “ad personam”, in una logica clientelare e senza alcun rispetto degli accordi allora in essere, cosa da noi evidenziata in vari comunicati sindacali.
Tra i beneficiati “ad personam” vi era anche l’attuale RSU della FEMCA-CISL che, nonostante il periodo di distacco politico presso la Regione Basilicata, ha in assoluto fatto la più brillante carriera in Acquedotto Lucano, tra tutti i dipendenti presenti.
Riteniamo quindi che la succitata RSU, secondo la propria logica comportamentale, voglia estendere tale modello personale di carriera, anche ai lavoratori propri iscritti, senza alcuna considerazione dei meriti, delle responsabilità e dei ruoli degli stessi. Riteniamo che l’era “Gentile” che tanti danni ha fatto a questa Azienda, sia stata giustamente ed opportunamente superata.
Dobbiamo riconoscere, invece, il merito all’attuale Amministratore Unico di aver avviato da tempo il confronto con le OO.SS e la RSU aziendale, sulla riorganizzazione di cui abbiamo condiviso “unitariamente” l’impostazione e le finalità.
Siamo stati più volte convocati dall’Azienda per completare il piano di riorganizzazione, tuttavia la FEMCA-CISL ha rinviato senza alcun motivo valido l’attuazione della struttura definita, allungando i tempi e danneggiando in questo modo, sia il riconoscimento professionale dei lavoratori sia l’avvio dei processi conseguenziali all’efficientamento dell’organizzazione aziendale e del servizio.
Dobbiamo inoltre precisare in merito a particolari esternazioni della FEMCA-CISL che a volte sembra parli di un’azienda: Acquedotto Lucano non ha mai presentato un solo “Piano industriale” che si possa definire tale, figuriamoci i 5 di cui parlano.
In definitiva vogliamo ribadire che il cambiamento attuato da Acquedotto Lucano è un percorso difficile e complesso, ma necessario, e spetta a tutti proporre soluzioni che possono migliorare l’efficacia dei processi aziendali e l’efficienza e la qualità del servizio reso ai cittadini lucani.
In tale ottica l’Amministratore Unico ci ha illustrato le azioni che intende porre in essere per avviare progetti specifici finalizzati alla riduzione dei costi energetici, all’innovazione degli impianti di depurazione e alla razionalizzazione e ottimizzazione della gestione del sistema idrico integrato, azioni da noi ampiamente condivise.
Tale responsabilità dovrà inevitabilmente coinvolgere le organizzazioni sindacali che avranno il compito di monitorare con attenzione le azioni di sviluppo intraprese ed i risultati ottenuti, affinché si raggiungano tutti gli ambiziosi obiettivi prefissati e nello stesso tempo garantire e tutelare gli stessi lavoratori che lavorano in questa azienda oltre che offrire un servizio di qualità eccellente ai cittadini lucani.