Dino Mangieri, lavoratore e rappresentante sindacale Uilm della Ferrosud Spa ha inviato una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto sullo stato dell’arte che riguarda lo stabilimento Ferrosud in vista dell’assegnazione definitiva da parte dell’organo di vigilanza del Mise ad eventuali imprenditori interessati. Di seguito la nota integrale.
Gentile Ministro Le scrivo in merito all’annosa questione che interessa l’Azienda Ferrosud S.p.A. sita nella zona industriale Jesce di Matera. La nostra Azienda oramai da troppi anni è interessata da una crisi profonda che la sta pian piano distruggendo sia sotto l’aspetto infrastrutturale con l’abbandono quasi totale di intere aree produttive, sia dal punto di vista del know-how delle risorse che stanno lasciando verso nuove prospettive lavorative svuotandola della sua organizzazione interna.
La Ferrosud S.p.A. è stata una grande Azienda del settore ferroviario nata nel lontano 1963 con la missione di produrre materiale rotabile e ferroviario. Si sviluppa su un’importante area totale di 224.000 mq (che copre due regioni – Basilicata e Puglia – e tre provincie), di cui 50.000 mq coperti, ed è raccordata alla rete ferroviaria nazionale. Nella sua lunga storia è passata dall’appartenenza al Gruppo Efim (Aviofer Breda S.p.A. – Roma), al Gruppo Fiat (Fiat Ferroviaria Savigliano S.p.A. – Torino) al Gruppo Ferroviario Breda, alla Ansaldobreda S.p.A. per poi divenire dal 01/09/2002 società per azioni assumendo la denominazione “Ferrosud S.p.A.”: è inutile ricordare quanto valore aggiunto abbia dato questo sito produttivo alla ripartenza economico-sociale degli anni ‘60-’70-’80…. ed elencare quanti prodotti innovativi sono transitati da questo Stabilimento per il mercato nazionale ed internazionale (ricordiamo solamente la prestigiosa Ristrutturazione dello Storico treno Orient-Express del 2009).
Purtroppo come citavo all’inizio, da più di una decade a questa parte si è assistito ad una graduale decrescita del potere produttivo a cui hanno assistito inermi tutti gli attori socio politici locali e non solo: in questo momento l’Azienda vede circa 70 addetti tra impiegati ed operai a fronte di circa 900 dei tempi di massima espansione. Negli anni si è affievolito sia l’entusiasmo imprenditoriale/politico che la partecipazione collettiva alla situazione che stava portando questo storico Stabilimento al lento declino, senza tener conto dell’inesorabile perdita del preziosissimo know-how che una tale attività particolarmente settorializzata richiede.
Solo negli ultimi anni, dopo essere transitata attraverso un “Concordato preventivo con continuità lavorativa” la Ferrosud S.p.A. è stata inserita nell’Amministrazione straordinaria del “Gruppo Mancini” e recentemente si è paventata la speranza di un acquisto da parte di un soggetto interessato. In questo momento il Ministero da Lei presieduto sta valutando la congruità degli incartamenti presentati dal potenziale acquirente, al bando di gara che vede un impegno formale da parte dell’acquirente stesso al mantenimento dei livelli occupazionali per soli 24 mesi trascorsi i quali temiamo si possa ripiombare in un oblio ancora peggiore di quello che attualmente ci vede interessati.
Non è mia intenzione tediarla ed entrare in tecnicismi e modalità operative di procedure complesse, articolate e strutturate come quelle in questione, ma è mio interesse che vi sia una reale soluzione in quanto tutti i lavoratori e le loro famiglie sono appese ad un sottile filo da troppo tempo ed è importante progettare un serio rilancio del sito e non un semplice palliativo temporaneo che porta alla totale chiusura nel silenzio di tutti tra qualche anno. Deve essere interesse di tutti, e sono convinto che Lei non può che appoggiare questo mio pensiero, ricreare le condizioni che riportino l’Azienda ad un vero rilancio produttivo per una ripresa dei livelli occupazionali e captando nuove professionalità dal tessuto lavorativo nonchè gettando le basi per un autonomo e nuovo percorso aziendale che si stacchi definitivamente dall’assistenzialismo degli ammortizzatori sociali.
Certo di un Suo fattivo interessamento e fiducioso di un positivo riscontro a questa mia, Le auguro buon lavoro e Distinti Saluti.