Il presidente di Gesac (società di gestione dei servizi dell’aeroporto di Napoli) nonché presidente della Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo apre una “nuova pista” per l’aeroporto Basilicata Enrico Mattei di Pisticci attraverso il progetto delle “rotte interne alle aree meridionali”. Un progetto che – secondo quanto riferisce lo stesso Borgomeo – è già a buon punto,in un’interlocuzione avanzata tra società di gestione degli aeroporti meridionali e Ministero ai Trasporti,e consentirebbe con l’operatività dello scalo aeroportuale lucano di mettere in rete i passeggeri di alcuni dei principali aeroporti del Sud. Un aeroporto che funziona e che ha ancora ampi margini di crescita del traffico – è il messaggio lanciato dal presidente Gesac che si adatta perfettamente a Pisticci – è una leva fondamentale per il turismo e lo sviluppo delle attività economiche di vasti territori meridionali. Questo significa che da Pisticci oltre ai voli diretti per Roma e Milano, secondo il piano operativo Winfly, ci sono altre soluzioni per accrescere il numero dei collegamenti con il centro-nord del Paese e alcune capitali europeecon un semplice cambio di volo.Ad incoraggiare il progetto Gesacvengono i dati Assoaeroporti che confermano nel 2015 il trend di crescita per il sistema aeroportuale italiano, trend iniziato nel 2014 dopo 2 anni di contrazione (2012-2013). Gli aeroporti italiani hanno infatti registrato, rispetto al 2014, un incremento del traffico passeggeri, pari al 4,5%, un aumento dei volumi di merce trasportata pari al 3,6% e un incremento del numero complessivo dei movimenti degli aeromobili pari all’1%. Nello specifico, nel corso del 2015, ottime performance per Catania, con oltre 7 milioni di passeggeri e Napoli, con oltre 6 milioni di passeggeri. I risultati positivi registrati nell’anno appena conclusosi testimoniano come anche il settore aeroportuale italiano contribuisca all’incremento della connettività aerea in Europa la quale, come evidenziato in un recente studio di Cassa Depositi e Prestiti, determina un rilevante impatto sull’economia nel suo complesso – spiega Assaeroporti -. In un recente studio commissionato da ACI Europe, si stima infatti che in media in Europa un aumento del grado di connettività aeroportuale del 10% sia in grado di produrre una crescita del PIL pro-capite dello 0,5%. Come specificato inoltre dalla Commissione europea nella nuova AviationStrategy , adottata lo scorso 7 dicembre, il settore dell’aviazione UE è un importante volano della crescita economica, con quasi 2 milioni di persone impiegate direttamente e con un contributo diretto sul PIL europeo di 110 MLD di euro.
Per favorire la mobilità dal Sud resta aperta la sollecitazione per l’azzeramento delle tasse aeroportuali per le aerostazioni del Mezzogiorno. Non si sottovaluti il casoRyanair che si è scagliata contro l’aumento delle tariffe aeroportuali deciso dal governo e, come conseguenza dei nuovi rincari, si vede “costretta” a chiudere le sue basi di Alghero e Pescara, a tagliare alcune rotte e a chiudere tutti i voli di Crotone, a partire dal prossimo mese di ottobre. Nel mirino dell’aviolinea lowcost irlandese sta “l’illogica decisione del governo italiano di aumentare ancora le tasse municipali, danneggiando il turismo italiano, il traffico e i posti di lavoro”. Il governo italiano ha aumentato le tasse di circa il 40% da 6 a 9 euro, per ciascun passeggero in partenza dall’Italia dal 1° gennaio di quest’anno per sussidiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia.Di qui la proposta di eliminare le tasse aeroportuali per tutti gli aeroporti del Meridione e delle isole, o comunque una rimodulazione delle stesse, con una valutazione ponderata e caso per caso, a seconda del volume del traffico dei singoli aeroporti, del pil medio dei territori e dal livello complessivo di raggiungibilita’ di ciascuna località.