L’ex assessore all’Agricoltura Michele Ottati è stato ed è ancora l’unico rappresentante istituzionale (sia pure “tecnico”) a denunciare le gravissime responsabilità dell’organismo pagatore Agea per le domande relative alle misure del Psr Basilicata 2007-2013 che hanno messo in ginocchio centinaia di piccoli agricoltori specie delle aree più interne. Lo afferma una nota del Csail a firma del portavoce Filippo Massaro aggiungendo che il fallimento dell’agricoltura meridionale soprattutto per responsabilità politica delle Regioni e dell’Agea è stata certificata ieri dall’Istat con l’arretramento di 4,5 punti percentuali nell’arco di un anno.
Ottati, che ha pagato il “prezzo” di voce libera contro i potentati della politica agricola europea e il sistema burocratico lucano (ex Arbea) tollerato da quello politico regionale– continua Massaro – ha citato solo alcuni dei casi di agricoltori vittime dei perversi meccanismi di controllo animati da comportamento persecutorio. Ma dalle segnalazioni che pervengono al Csail sono davvero numerosi. E’ il caso di ricordare che più di un anno fa, esattamente il 16 marzo 2016, è stato sottoscritto a Roma un protocollo d’intesa, monitoraggio e vigilanza collaborativa sui servizi di sviluppo e gestione del sistema informativo agricolo nazionale, con l’obiettivo principale di garantire qualità ed efficacia dei servizi di gestione e sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale, assicurando la legalità ed il buon andamento nelle procedure. Ebbene i risultati non si vedono e – continua la nota del Csail – le difficoltà per oltre 50mila titolari di aziende agricole lucane di cui 34mila “fascicolate Agea” interessate sono crescenti. Una su tutte: senza durc, niente soldi.
Per questo ci associamo alla denuncia di Ottati e – annuncia Massaro – sosterremo ogni sua iniziativa a partire dalla manifestazione del 13 luglio prossimo per far sentire la voce del mondo agricolo delle aree interne a fianco dell’ex assessore regionale di cui abbiamo avuto modo di verificare impegno, dedizione e sensibilità sociale.
Per il Csail la classe politica e dirigente della Regione, le associazioni di categoria che si limitano a formali prese di posizione, devono assumere iniziative e misure straordinarie in ordine all’esigenza prioritaria di un riordino strutturale di Agea per coinvolgere adeguatamente gli utenti-beneficiari in primo luogo e le strutture delle organizzazioni degli agricoltori. Non a senso avviare la programmazione 2014-2020 senza aver prima chiuso quella precedente. Tra le proposte: eliminare tempestivamente i mal funzionamenti del sistema informatico; risolvere i tanti problemi burocratici che riducono o ritardano taluni pagamenti, come i premi accoppiati e le superfici pascolative. Ancora: rimuovere gli ostacoli, aiutare le aziende che, secondo i dati Ismea, ‘lavorano in perdita’. In proposito per non ripetere gli errori passati, l’ introduzione del sistema informativo regionale Siarb nel processo istruttorio della prossima programmazione richiede un’immediata messa a punto.
Infine è incomprensibile – dice Massaro – che non si accolga la disponibilità di Ottati a mettere la propria esperienza gratuitamente per un anno al servizio di Agea pe risolvere le criticità evidenziate.