“Il nuovo anno si preannuncia particolarmente impegnativo per i circa 1.200 agenti di commercio lucani e in un mondo in continua trasformazione il sindacato ha il compito di gestire i cambiamenti per tutelare la categoria e non di subirli passivamente”. A sostenerlo è il presidente provinciale di Fnaarc (federazione agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio) Angelo Lovallo sottolineando che circa 50.000 agenti hanno perso il proprio lavoro in questi ultimi 10 anni, a causa di motivi noti come la disintermediazione commerciale e l’affermarsi dell’e-commerce. Parliamo di una categoria – aggiunge composta da circa 220.000 operatori del settore che intermedia qualcosa come poco meno del 70% del Pil italiano, svariando da campi profondamente diversi tra loro come edilizia, abbigliamento, alimentare, merceologia, editoria e altro. L’agente di commercio da puro venditore è diventato uomo di marketing ed è atteso, specie per l’impatto dell’e-commerce, da altre prove professionali per passare, attraverso lo svolgimento di attività specifiche sempre più richieste dalle aziende, che spazieranno dal ”presidio commerciale” del territorio, alle informazioni relative a clientela e prodotti della concorrenza, all’assistenza pre e post vendita. La nostra è una categoria sicuramente poco conosciuta al grande pubblico, ma – afferma Angelo Lovallo – di grande importanza perché contribuisce a far girare l’economia: 5mila contatti con negozianti, clienti, aziende, società ed enti in Basilicata per un fatturato tra i 120 e i 150 milioni sempre in regione. La nostra categoria sebbene in un momento poco favorevole, sul settore dell’intermediazione commerciale pesa un calo medio degli ordinativi del 25-30% e una riduzione annua del numero di agenti. Il rinnovo dell’accordo economico collettivo del commercio è una delle priorità del 2020: anche qui occorre un cambio di passo che adegui la nostra attività alle nuove realtà del mercato. Qui si riallaccia il tema dell’e-commerce, che va regolamentato affinchè possa concorrere allo sviluppo dei settori in cui noi operiamo e, più generalmente, alla crescita del nostro Paese. Questa nuova modalità di vendita – sottolinea Alberto Petranzan, presidente nazionale Fnaarc – è un mare magnum: per regolare situazioni molto diverse tra loro è necessario un costruttivo confronto tra colleghi, per poter raggiungere la più ampia sintesi possibile da inserire nel nuovo AEC. Altro tema fondamentale è l’attualizzare il concetto di “promozione alle vendite”, per renderlo più adeguato ad un mercato completamente cambiato negli ultimi anni.
In un periodo di incertezza politica, il sindacato – sottolineano i dirigenti della Fnaarc – rimane l’unico solido riferimento per la categoria, come solide e concrete sono le nostre richieste alle istituzioni per l’abbattimento del massimale di deduzione per le auto, la detrazione totale delle spese di viaggio, l’abolizione dell’Irap e la difesa e l’ampliamento del regime forfetario, specie per i colleghi più giovani. Su tutte queste battaglie Fnaarc non abbasserà la guardia.
Nel prossimo aprile si svolgeranno le elezioni di Enasarco. Fnaarc si assume le sue responsabilità partecipando ad una coalizione, “Enasarco del Futuro”, con Confcommercio, Confindustria, Confcooperative e CNA.
Gen 13