Aggressione a personale sanitario 118 nel Potentino, intervento Uil Fpl. Di seguito la nota integrale.
Ancora un grave episodio di aggressione al personale sanitario del 118: infermiere in stato di shock emotivo.
Continua l’escalation di violenza ai danni dei sanitari del 118 di Basilicata, questa volta avvenuta da parte di un concittadino bisognoso di cure a seguito di una intossicazione etilica. L’episodio, verificatosi nei giorni scorsi, ha coinvolto l’equipe sanitaria del potentino impegnata nella gestione di un paziente in stato di agitazione psicomotoria, bisognoso di cure.
Nel corso dell’intervento il paziente ha aggredito fisicamente e verbalmente i soccorritori, al punto da dover ricorrere loro stessi alle cure mediche. Ancora una volta è stata una giovane donna, di professione infermiera, a subire la peggio, essendosi il paziente scagliato contro con inaudita violenza verbale, per la quale non c’è terapia. Infatti, le violenze che gli operatori del 118 subiscono quotidianamente non sono solo fisiche e, quindi, refertatile in pronto soccorso, bensì subiscono anche danni psicologici per i quali nessuno si preoccupa, essendo cagionati dall’aggressività verbale che, come in questo ultimo episodio, ha ferito molto di più di quella fisica.
La UILFPL, esprime massima solidarietà e vicinanza alla professionista vittima dell’aggressione e ribadisce l’urgenza di misure concrete per garantire anche la salute mentale delle lavoratrici e dei lavoratori del 118.
A parere della scrivente, occorre riconoscere l’infortunio anche in assenza di contatto fisico con l’aggressore, al fine di poter garantire specifici percorsi terapeutici per il trattamento dei c.d. disturbi post-traumatici da stress.
Tali atti di violenza, ingiustificati e gravissimi, cagionano nei lavoratori malesseri interiori tesi a evitare ogni situazione che ricordi un particolare soccorso, pensieri ossessivi sui problemi del lavoro, disturbi d’ansia e depressivi, oltre a compromettere la capacità di prestare soccorso in situazioni di emergenza, mettendo a rischio non solo la vita degli operatori, ma anche quella dei pazienti che necessitano di cure tempestive.
Nel caso in questione, la UIL FPL chiede all’ASP di aprire un accertamento interno sull’accaduto e, se in presenza di presupposti, costituirsi parte civile a difesa dei lavoratori coinvolti.