Con oltre 40 mila giovani imprenditori agricoli AGIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) CIA si prepara a concretizzare la transizione ecologica che ci chiede l’Europa, mettendo sul tavolo, come direttrici per il post pandemia: tutela ed equità nel Data Governance Act, perché sia valorizzato il ruolo degli agricoltori, fornitori di dati; innovazione e connettività, non solo delle infrastrutture fisiche e digitali, ma anche nei servizi al cittadino, soprattutto nelle aree rurali, con politiche di welfare inclusive, tempestive ed efficaci, e multicanalità come asset strategico anti-crisi, con l’e-commerce opportunità per tutti. Così Agia nell’ Assemblea nazionale, rimandata nel 2020 per il Covid, facendo sintesi dei sui ultimi due anni di attività e fissando gli obiettivi su cui costruire la svolta green agricola.
Ad aprire i lavori è stato Rudy Marranchelli, vice presidente nazionale e presidente per la Basilicata evidenziando come l’agricoltura può giocare un ruolo da protagonista per uscire dalla crisi scatenata dalla pandemia e guardare a una ripresa più sostenibile e digitale.
“Un’agricoltura – ha detto – che si evolve oggi in molte direzioni, non solo quella produttiva che resta centrale, ma contribuisce alla tenuta dei territori e può fare da perno dello sviluppo integrato del Paese, con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema alimentare, ma anche di produrre energia da fonti rinnovabili, tutelare il paesaggio, salvaguardare suolo e foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorare la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain, puntare sul turismo rurale con gli agriturismi e le fattorie sociali, didattiche e sportive, porsi come “spazio sociale” guardando il tema della sanità e della salute. Aziende agricole luogo ideale per ospitare in sicurezza chi durante i giorni più duri della pandemia ha sofferto la “chiusura” in spazi ristretti. Un’agricoltura giovane che guarda con interesse gli obiettivi della nuova PAC, le strategie Biodiversity e Farm to Fork, dove il produrre di più con meno trova una sola risposta nelle parole innovazione e ricerca. Non possiamo pensare a una vera transizione ecologica (dove come agricoltori siamo chiamati a produrre riducendo gli input chimici, l’uso della risorsa idrica, migliorando l’efficienza energetica, ridurre l’impronta al carbonio …) – ha detto ancora Marrachelli – senza la gestione e capacità di utilizzo dei dati in campo, avviare percorsi professionalizzanti per gestire le dinamiche dell’agricoltura del futuro (che come si diceva guarda l’utilizzo dei dati e la meccanizzazione) e qui diventa strategico il ruolo degli istituti agrari, partner importanti, come quello dei costruttori delle macchine agricole per la nostra associazione.
Tra gli altri grandi temi affrontati l’accesso alla terra e al credito: “Non può esistere crescita e sviluppo in agricoltura senza accesso dei giovani alla terra, con un vero ricambio generazionale nelle campagne. Un modo per favorire la staffetta generazionale e quello che incentivi all’affiancamento tra un agricoltore in procinto di andare in pensione e un giovane, per favorire l’uscita delle generazioni più anziane e il trasferimento di conoscenze attraverso il ricorso a servizi di consulenza e tutoraggio. Senza dimenticare le terre pubbliche e quelle incolte, con la nostra adesione e partecipazione attiva a Sibater “Supporto Istituzionale alla Banca delle Terre” in partnership con Anci, per la valorizzazione dei beni non utilizzati in 8 Regioni del Mezzogiorno”.
Per il Presidente nazionale, Stefano Francia “stiamo affrontando un passaggio epocale, spinti dalla crisi pandemica, ma anche dalla sfida Ue per la sostenibilità. Al centro dell’azione Agia-Cia, da una parte, il lavoro costante sul piano della formazione, promuovendo l’interscambio tra mondo dell’istruzione e della ricerca e quello dei grandi player sviluppatori di macchine e strumenti i-tech, in linea con le ambizioni green Ue; dall’altra, il contributo al presidio del territorio, rilanciando il dialogo tra associazioni, enti e istituzioni e il ruolo delle comunità nelle aree interne, dove è urgente attivare servizi mirati a garantire, prima di tutto, il diritto alla salute.
“A rendere possibile risultati importanti -ha dichiarato il presidente Francia- l’intraprendenza dei giovani di Agia, il ruolo centrale di Cia e le attività condivise con le altre sue Associazioni. Partner e interlocutori di rilievo, sia pubblici che privati, hanno, ovviamente, permesso ad Agia-Cia di fare ogni giorno la differenza. E’ il nostro bagaglio di risorse -ha concluso Francia-. Ci permette di guardare all’Europa e alla costruzione del suo futuro come parte attiva e responsabile”.
L’appuntamento, è stato, inoltre, spazio di elezioni con la nomina dell’abruzzese, Enrico Calentini a vicepresidente Agia-Cia, che va ad affiancare Rudy Marranchelli e Luca Trivellato, entrambi già in carica.