Agricoltura, deputato Cillis (M5s): “Ecco le linee guida per gli impianti agrovoltaici su cui il PNRR stanzia oltre 1 miliardo di euro”. Di seguito la nota integrale.
Le linee guida per gli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli diventano realtà. Sono state emanate dal Ministero della Transizione ecologica, infatti, le caratteristiche minime e i requisiti che un impianto fotovoltaico dovrebbe possedere per essere definito agrivoltaico, sia per ciò che riguarda gli impianti più avanzati che potranno accedere agli incentivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia per ciò che concerne le altre tipologie di impianti agrivoltaici che possono comunque garantire un’interazione più sostenibile tra produzione energetica e produzione agricola.
“L’agrivoltaico è un sistema complesso, essendo allo stesso tempo energetico e agronomico – dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente di ‘Insieme per il Futuro’ in commissione Agricoltura a Montecitorio – Per questo abbiamo fortemente richiesto, sin dal Decreto Semplificazioni dell’estate 2021, di fissare parametri e requisiti volti a conseguire prestazioni ottimizzate nel sistema complessivo. Al contempo è stata aperta una consultazione pubblica che scade il prossimo 12 luglio con cui poter inviare – continua Cillis – modifiche al documento elaborato dal Mite con la partecipazione di Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Gse (Gestore dei servizi energetici) e Rse (Ricerca sul sistema energetico)”.
Sarà necessario predisporre la corretta configurazione spaziale e fare le opportune scelte tecnologiche così da consentire il connubio tra la produzione agricola e quella elettrica, in maniera sinergica, o adottando soluzioni integrate innovative con moduli elevati da terra. Il sistema agrivoltaico dovrà dotarsi di un sistema di monitoraggio che consenta di verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture e la continuità delle attività delle aziende agricole interessate e che consenta di verificare il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.
Con i fondi previsti dal PNRR, pari a 1,1 miliardi di euro, puntiamo ad incentivare con contributi a fondo perduto fino al 40 per cento – spiega il parlamentare lucano – la realizzazione di impianti agrovoltaici per contribuire al raggiungimento dei target nazionale in materia di energie rinnovabili rendendo, al contempo, più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento e migliorando le prestazioni climatiche ambientali. Si tratta di una importante occasione per l’agricoltura lucana – conclude Cillis (Ipf) – soprattutto per fronteggiare gli elevati costi energetici che si stanno subendo nell’ultimo periodo. Sono a disposizione delle imprese per sostenere le loro richieste di modifica alle linee guida, come previsto dalla consultazione pubblica”.