Sabato 15 dicembre 2018 alle ore 10,30 presso la CIA in via dell’Edilizia a Potenza è in programma la presentazione delle Filiere nei comparti Cereali, zootecnia da «carne» e «latte», Produzioni Biologiche. Il tema centrale dell’iniziativa: Agricoltura, trasformazione, distribuzione e commercio; un patto alla pari» a tutela del comparto agro-alimentare lucano ed italiano.
L’agricoltura lucana, così come quella italiana – sottolinea una nota di Agrinsieme – è ad un bivio: rassegnarsi all’ineluttabile destino della marginalizzazione rispetto al contesto globale oppure fare sistema e puntare a valorizzare le peculiarità della nostra tradizione, della nostra cucina, del nostro saper produrre cibo di qualità. Per fare questo occorre effettuare scelte impegnative, per taluni aspetti in netto contrasto con la prassi individualista che spesso ha contraddistinto anche il mondo agricolo e il comparto agroalimentare lucano. Gli agricoltori lucani hanno compreso che solo il loro “stare insieme” può consentire un “patto alla pari” tra agricoltura, trasformazione, industria oltre che distribuzione e commercializzazione. In una parola occorre operare in FILIERA, consapevoli che dalla propria collaborazione, ciascuno salvaguardando con equilibrio i propri interessi, sarà possibile difendere l’interesse collettivo dell’agroalimentare lucano ed italiano. Accantonando inutili e dannosi egoismi di bandiera, proponiamo filiere anche laddove ci sono maggiori difficoltà, nella Basilicata profonda, la Basilicata rurale per eccellenza che mostra preoccupanti segnali di abbandono, con un elevato rischio di spopolamento e degrado ambientale. Qui le nostre filiere – evidenzia Agrinsieme – parlano di “Grano duro”, di allevamenti da «Latte» e da “Carne”, di una filiera interamente «Biologica» e di «Olio di Oliva», ma anche di innovazione, di sostenibilità e di valori. Filiere in cui si riconoscono e partecipano centinaia di agricoltori, diverse strutture di macellazione, caseifici, strutture di stoccaggio del grano, mulini, pastifici, panifici frantoi oleari, con il supporto di Università, Istituti di ricerca, banche, enti di formazione e di certificazione e tanto altro ancora.