Il finanziamento di 56 progetti di investimenti in aziende agrituristiche e per la creazione o l’ampliamento di fattorie multifunzionali, per complessivi 11,9 milioni di euro, rafforza, diversifica ed accresce la qualità dell’offerta dell’agriturismo lucano e di servizi ai singoli ed alla collettività, e risponde all’esigenza di prepararci alla normativa del Ministero sulla classificazione delle aziende agrituristiche, proprio come accade da sempre con gli alberghi. A sostenerlo è l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Benedetto che aggiunge: è la strada individuata per correre ai ripari rispetto ai dati dell’ultimo censimento ISTAT per l’agriturismo che segnala, al 2011, nella nostra regione una moria, rispetto al 2010, di 97 aziende di cui 87 che offrono ospitalità facendo scendere il numero complessivo da 228 (2010) a 131 (2011). Anche per la ristorazione i dati non sono positivi: in un anno registriamo 38 aziende di ristoro in meno e 37 punti di degustazione in meno, sino a raggiungere una capacità massima dii 1.754 posti letto e 4.177 posti a tavola. Inoltre, la proposta del Dipartimento di utilizzare l’intera risorsa finanziaria derivante dalla Misura 3.1.1. è scaturita – spiega l’Assessore – è conseguenza del generale apprezzamento dei progetti presentati che sono stati ritenuti dai nostri uffici qualitativamente meritevoli di finanziamento. Gli incentivi sono concessi per il finanziamento di interventi all’interno delle aziende agricole di attività di agriturismo, mediante l’utilizzo di locali non più necessari alle attività agricole, da destinare ad alloggio e ristorazione, ad attività di divulgazione riguardanti il mondo rurale, ad attività sociali, artigianali tipiche del mondo rurale o che rischiano di estinguersi (lavorazione del legno, del ricamo, della sartoria, della ceramica, ecc.). Infine, per attività ricreative, sportive e di soggiorno all’aria aperta attraverso la realizzazione di aree attrezzate per agri-campeggi (attualmente solo 61 dispongono di piazzole attrezzate), percorsi didattico-naturalistici (51), trekking (41), mountain bike (28) e piccoli impianti sportivi funzionali al soggiorno temporaneo degli ospiti in azienda (38). Puntiamo dunque a consolidare il modello di azienda che contribuisca a proteggere l’ambiente ed il territorio, a valorizzare le produzioni tipiche e di qualità, ad elevare il potenziale turistico di una determinata area, ad accrescere lo sviluppo rurale. Quella della multifunzionalità, da distinguere nelle quattro funzioni principali (produttiva, ambientale, paesaggistica, ricreativa), è una delle indicazioni più significative dei programmi della nuova Pac (Politica agricola comunitaria) che ci vedrà impegnati nella definizione della proposta PSR-FEASR per il nuovo sessennio 2013-2020. Per questo, anche le fattorie didattiche (in Basilicata ad oggi 19) , vale a dire aziende agricole che accolgono ragazzi, scuole, famiglie e adulti con l’obiettivo di conservare questo grande patrimonio produttivo, naturalistico e storico-culturale e di trasmetterlo attraverso un percorso educativo, possono contribuire a diversificare l’attività agricola, attraverso l’affermazione di una nuova attività imprenditoriale che ha bisogno di addetti professionalmente preparati e che, per sua natura, è particolarmente legato ai giovani. L’obiettivo centrale – conclude Benedetto – è quello di accrescere la fruibilità del territorio e le opportunità occupazionali dei territori rurali attraverso lo sviluppo e il sostegno di attività non tradizionalmente agricole che consentano di diversificare il reddito dell’azienda agricola ed attivare rapporti economici con soggetti che operano al di fuori del settore agroalimentare. La creazione di queste opportunità rappresenta un incentivo alla permanenza dei giovani, contribuendo a contenere i fenomeni di spopolamento e di emarginazione socio-economica delle aree rurali.
Mag 07