La proroga al 10 marzo dei termini del bando della Regione per gli agriturismi per Turismo Verde, Agenzia Agrituristica della Cia-Agricoltori, è l’occasione per “tastare il polso” del comparto agrituristico lucano. Sulla base degli ultimi dati Istat, aggiornati al 2023, si conferma sia il carattere multifunzionale delle aziende, sia un’articolazione dell’offerta economica che fa leva sulle peculiarità culturali e paesaggistiche dei territori. In particolare, emerge sempre più forte l’integrazione dell’offerta di alloggio, degustazione e ristorazione, attività che rimangono il core-business di queste strutture, con i servizi di equitazione, escursionismo, osservazione naturalistica, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi vari, attività sportive e altri servizi. In dettaglio in Basilicata sono 215 le aziende agrituristiche attive (più 4 in un anno) per il 50% dirette da donne, 180 quelle che offrono ospitalità ricettiva per 2.300 posti letto in totale. Più del 50% le aziende collocate in montagna (110) seguite da quelle in collina (73) e pianura (32). Tra le attività più diffuse l’escursionismo (in 60 aziende), il trakking (in 47 aziende), l’equiturismo (43), i corsi di cucina e di attività agricole (37), con 49 Fattorie Didattiche. Di rilievo l’innovativa proposta di agri-campeggio: sono 325 le nostre aziende che offrono la possibilità di piazzole attrezzate per camper, roulotte e tende. Una nuova forma di turismo rurale che si sta diffondendo. Per Turismo Verde-Cia l’agriturismo continuerà a rappresentare una grande opportunità, per quanto riguarda la diversificazione del reddito e delle opportunità di sviluppo per le aree rurali ed in particolare per quelle più svantaggiate.
Da annotare le sei priorità, indicate come desiderata di ogni ospite in agriturismo: il risparmio inteso come il giusto rapporto qualità-prezzo; l’emozione, “l’ospite dopo il soggiorno in agriturismo, porta sempre nel suo bagaglio una bellissima esperienza”; l’ambiente e la salute con l’agriturismo immerso nella natura; il gusto con i sapori dei piatti e dei prodotti presentati in agriturismo. Infine, la comodità e il relax con gli agriturismi che hanno fatto dei passi enormi al riguardo e che devono e possono ancora fare di più.
“L’agriturismo italiano è una eccellenza che va tutelata e che intendiamo candidare come patrimonio immateriale Unesco, non a caso è il format più copiato nel mondo”. Sulle motivazioni che hanno portato Turismo Verde-Cia a intraprendere il percorso per candidare l’agriturismo italiano a patrimonio immateriale Unesco, il presidente Mario Grillo aggiunge: “Stiamo lavorando su questa candidatura vista la grande attenzione del mondo riguardo la cucina sana, le tradizioni, il rispetto della terra e della sostenibilità. La cucina contadina oggi porta con sé la sostenibilità, il rispetto della natura è innato nel nostro lavoro di agricoltori. L’economia circolare nelle aziende agricole è insita nel concetto di uso e riuso delle risorse che è propria della cultura dei contadini”.