“In attesa di valutare i contenuti dell’Avviso pubblico della giunta regionale per la presentazione di interesse a Piani di sviluppo agro-alimentare per lo sviluppo territoriale, in modo da verificare gli effetti sulla filiera del comparto, sull’articolo 62 (decreto liberalizzazioni) attendiamo al più presto un pronunciamento chiaro da parte dei ministri dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole che confermi una volta per tutte la validità della normativa”. E’ il commento del presidente regionale della Cia lucana Donato Distefano sottolineando che “i ministri Corrado Passera e Mario Catania devono mettere al più presto fine ad una situazione confusa su un provvedimento, appunto la norma relativa all’articolo 62 sui termini di pagamento nelle relazioni commerciali, indispensabile per garantire la trasparenza dei rapporti all’interno della filiera e rafforzare il potere contrattuale del mondo agricolo. Per la Cia appare necessario, inoltre – aggiunge – prevedere l’esclusione dell’applicazione della normativa in caso di relazioni tra imprenditori agricoli al fine del completamento del ciclo biologico. Sarebbe importante la modifica della definizione di “prodotti agricoli” al fine di escludere, per esempio, l’acquisto dei mangimi da parte delle imprese agricole. La Cia dunque “scommette” nelle disposizioni contenute nell’articolo 62 del pacchetto liberalizzazioni varato dal governo che rappresentano uno strumento indispensabile per garantire la trasparenza dei rapporti all’interno della filiera agro-alimentare e rafforzare il potere contrattuale del mondo agricolo. La misura – dice Distefano – costituisce un positivo passo avanti nel miglioramento e rafforzamento delle relazioni di filiera, anche attraverso l’utilizzo dei contratti quadro. Non solo. La certezza dei tempi di pagamento per le cessioni di prodotti agricoli e alimentari (60 giorni per i prodotti non deperibili, 30 giorni per quelli deperibili) rappresenta un aspetto positivo in grado di rispondere alle esigenze degli agricoltori. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti critici sui quali occorre intervenire con opportune modifiche. In particolare, è necessario evitare che vi siano problemi di condizionamenti di subalternità o di debolezza dei soggetti fornitori, in modo da rendere l’adozione di questo importante provvedimento per il settore agricolo priva di qualsiasi ostacolo burocratico e procedurale. Segnaliamo inoltre l’esigenza di prevedere deroghe nei casi di fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti agricoli agli esercizi di commercio al dettaglio o di vendita, a livello locale, al consumatore finale. Ciò per evitare che questi elementi di criticità – che devono essere risolti con provvedimenti normativi successivi – non vadano a compromettere equità ed efficacia al provvedimento o possano inficiare il valore e il percorso di applicazione dell’art.62. Quanto all’avviso del Dipartimento Agricoltura è sempre più necessario – conclude il presidente della Cia – la convocazione del Tavolo Regionale Agro-Alimentare”.
Apr 04