Il nostro Paese, attraverso il proprio sistema Dop Igp, ha le più importanti risorse agroalimentari a livello globale e, di conseguenza, il potenziale per valorizzare le Pmi di settore, per accedere al credito e per realizzare progetti internazionali che consentano di crescere e di esportare su tutti i mercati. L’Italia ha il primato per numero di denominazioni, con un valore di produzione che dal 2003 al 2020 è salito da 5 a 17 miliardi di euro. Nel 2020, ne sono stati registrati 14 prodotti (12 di cibo e due vini). Come emerso a Cibus Parma Qualivita attesta che il 100% delle province italiane abbia un ritorno economico da Dop e Igp mentre i dati dell’export di settore, che sfiora i 50 miliardi, sono un traino importante per il Paese, ma la cautela e la necessità di accompagnare la crescita con misure adeguate sono altrettanto fondamentali.
In questo scenario si svolge l’attività di Palazzo Italia Bucarest che – evidenzia il presidente Giovanni Baldantoni – attraverso il team dell’Associazione cuochi italiani e di Global school persegue l’ importante mission di sviluppare il dialogo tra I popoli partendo dalla cucina tradizionale dei vari Paesi Europei, ma adeguandole alle attuali esigenze, senza trascurare tipicita’ e buon gusto. Di qui la partecipazione ad una manifestazione d’interscambio culturale a carattere internazionale e diffusione nazionale, affrontando tematiche quali l’alimentazione, l’ambiente, l’economia, la dimensione sociale, nel variegato contesto passato e attuale che caratterizza il mondo dei cereali dal titolo “I Sapori del Grano – III edizione” inserita nel Festival Ceralia 2021 e premiata con la medaglia d’onore della Presidenza della repubblica, per i giorni di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 del mese di settembre 2021 in Sammichele di Bari (BA) presso il castello Caracciolo sede della civiltà contadina. Il programma prevede l’apertura della manifestazione alle ore 18 del giorno di venerdì 17 settembre con un convegno dal titolo “I Sapori del Grano: cultura, tradizioni, sviluppo sostenibile, resilienza alimentare” che si terrà nella sala del Castello Caracciolo. In occasione dell’evento – annuncia Baldantoni – presenteremo il nostro Progetto di cucina Euromediterranea, Intesa come nuova importante azione di promozione da realizzare mediante il nuovo ricettario internazionale che stiamo preparando.
Partiamo con la prima esperienza (altre sono in Corso in Romania, Bulgaria, Ungheria, Serbia) , cataloghiamo tre ricette semplici e similari Italiane con tre Moldave, esse sono state sperimentate dal team dei nostri associati. Alla mia presenza e quella della Presidente Associazione Cuochi Italiami Enza Barbaro, nonchè nutrizionisti e dietologi locali, presso l’ASEM (Accademia degli studi economici Moldava ) sezione alimentazione.
Il futuro delle nuove generazioni è fortemente influenzato dalle tendenze che spesso fanno diventare ” il Cibo Nemico e non Amico”, e’ dunque il momento di responsabilizzare genitori , cuochi e tutti gli operatori verso la promozione di educazione alimentare. A tal proposito ,la presidente dell’Associazione Cuochi Italiani , ha inteso unire tutte le chef , le mamme responsabili sotto il Brand ”DONNA CHEF” , considerando che la donna, la mamma e’ la prima persona ad alimentare le nuove generazioni.
La cucina Euromediterranea avrà un unico linguaggio : salutare, equilibrata,naturale, gustosa, adeguata ai nostril tempi, permettendo di scoprire similitudini, vicinanze delle tradizioni. Sono in Corso in Romania, Bulgaria, Ungheria, Serbia) , cataloghiamo tre ricette semplici e similari Italiane con tre Moldave, esse sono state sperimentate dal team dei nostril associati
Sarà presentato il ricettario che viene proposto in Rumeno; le prime 50 ricette Europee testate,saranno pubblicate in 5 lingue entro il 30 Novembre.
Siamo in sintonia con “L’Albero Verde della Vita” tra i promotori dell’evento di Bari che quale membro della RIDE – APS – Rete Italiana Dialogo Mediterraneo operante nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale attraverso il consenso espresso del MAECI, intende diffondere la conoscenza e coscienza del valore della terra e delle culture autoctone, riallacciare i legami tra il territorio di produzione e la tavola del consumatore, riportando in vita anche usi e costumi antichi, fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti, valorizzando e sensibilizzando il pubblico sui valori della cultura, dell’ambiente, del territorio, dell’economia, dell’alimentazione, della gastronomia e del turismo attraverso seminari e workshop di approfondimento culturale, scientifico ed economico; spettacoli e rievocazioni storiche ispirate al periodo dantesco; incontri e convegni; degustazioni e menù a tema; tour gastronomici; visite guidate, mostre; laboratori didattici per adulti e bambini.