“Agricoltori custodi, prodotti tradizionali e patriarchi della natura. Viaggio dell’agrobiodiversità della Basilicata”, è il titolo dell’incontro curato da Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, che questa mattina ha animato lo stand della Regione Basilicata alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. “Abbiamo messo a sistema una nuova offerta turistica grazie a un’azione di ricerca partita in primis su antiche varietà e razze vegetali e animali studiate nel corso del tempo a rischio estinzione – ha dichiarato Aniello Crescenzi, direttore generale di Alsia. Oltre ad aver raccolto in dati e creato banche del germoplasma, abbiamo anche realizzato dei campi di conservazione di frutti antichi e nel corso del tempo abbiamo integrato un’offerta sempre più ricca e rappresentativa della nostra agrobiodiversità. Oggi – ha aggiunto Crescenzi, sono due gli itinerari dedicati, uno che contempla gli alberi padri e i patriarchi da frutto, l’altro i Prodotti Agroalimentari Tradizionali censiti e iscritti per ogni Comune in rete con gli agricoltori custodi, i trasformatori, i cuochi del territorio, le Pro Loco, le scuole e gli Enti territoriali in modo da creare un’ecosistema funzionale alla valorizzazione dell’agrobiodiversità. Abbiamo realizzato percorsi segnalati, in particolare nella zona del Pollino e Lagonegrese, favorito la realizzazione di spacci aziendali dove agricoltori custodi accolgono turisti e viaggiatori per la vendita di prodotti etichettati e certificati, valorizzato la rete dei cuochi custodi nei ristoranti della zona che offrono esperienze di conoscenza approfondite sulle produzioni di antiche varietà, ricche di storia e cultura del territorio. In questo modo – ha concluso Crescenzi – stiamo contribuendo sempre di più a qualificare l’offerta di turismo rurale, a vantaggio dell’economia delle imprese e del territorio, rivitalizzando le aree interne e avviandoci così verso il movimento turistico dell’agrobiodiversità, sempre più ricercato da turisti appassionati di storia, tradizioni e cultura enogastronomica di un territorio”.
Bit, la valorizzazione della Basilicata agroalimentare
Centosessanta grossisti, 450 aziende, 2 miliardi di euro all’anno di merci scambiate, 5.000 addetti e 10 milioni di cittadini serviti ogni giorno in tutto il Nord Italia, fino alla Svizzera e alla Baviera. Sono i numeri del Mercato Agroalimentare di Milano, il più importante mercato all’ingrosso italiano con cui la Regione Basilicata ha siglato un accordo lo scorso dicembre. “Siamo la prima Regione in Italia ad aver avviato un progetto di valorizzazione delle produzioni agroalimentari regionali con il Mercato Agroalimentare di Milano – ha dichiarato Alessandro Galella, assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata nel corso di un incontro alla BIT di Milano dedicato ai prodotti di qualità nel web e al turismo enogastronomico in Basilicata – e ne siamo molto soddisfatti perché, come auspicato, dà già risultati importanti per l’intero meridione di Italia e vede altre Regioni del Sud con spiccata tradizione agricola fare richiesta per la sottoscrizione di analoghi accordi, utili ed efficaci in particolare per la promozione dei prodotti con certificazione di indicazione geografica DOP e IGP.”
Ammonta a 19 milioni di euro il valore economico della DOP Economy costituito da un paniere di 13 prodotti a marchio legati al comparto cibo e 6 prodotti legati al comparto vino, 728 sono gli operatori lucani che producono con certificazione di qualità. Per quanto riguarda le filiere, l’84% del valore economico è legato al vino, il 13% ai formaggi, il 2% all’ortofrutta e lo 0,6% al settore olio d’oliva.
All’incontro, al quale hanno preso parte Cristiano Re, Amministratore delegato FEEM Servizi; Nicola Zaffra, direttore Ortomercato Sogemi; Angelo Bencivenga, Ricercatore FEEM ed Emilia Piemontese, Dirigente generale Politiche agricole, alimentari e forestali, sono stati illustrati anche i dati sulle ricerche effettuate dagli utenti sui prodotti lucani di qualità nel web attraverso Google Trends e strumenti di business intelligence, con l’Aglianico del Vulture sul podio delle eccellenze più ricercate, seguito dal Caciocavallo Silano, dal Pane di Matera, dal Peperone di Senise.
“Grazie alla partnership con un hub nazionale così importante come il Mercato Agroalimentare di Milano – ha concluso Galella – il posizionamento della Basilicata enogastronomica sul mercato nazionale e internazionale potrà crescere sempre di più, infatti il nostro intento è favorire maggiore visibilità e promozione delle eccellenze lucane dell’agricoltura e dei relativi prodotti enogastronomici, oltre che promuovere le forme di turismo enogastronomico, come l’enoturismo e l’oleoturismo e in sinergia con l’Agenzia di Promozione Territoriale, in grado di generare ricchezza anche sugli altri settori con effetto moltiplicatore sull’intera economia regionale”.