“Sostengo la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco.
Ne ho parlato con Vito Bardi.
Mi sono congratulato con lui per l’ottimo lavoro svolto. Gli ho confermato il pieno sostegno per il suo secondo mandato da Presidente della Regione”, così ha scritto sul suo profilo Twitter il Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il quale sostiene la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco.
La richiesta è stata inoltrata al Ministro, nei giorni scorsi, dal Gal – La Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, e dal giornalista Biagio Maimone, fondatore del sito per il rilancio del Mezzogiorno “Progetto di Vita per il Sud” www.progettodivitasud.it
Analoga richiesta è stata formulata anche al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in quanto la Basilicata, secondo il Gal e Maimone,”può rappresentare un modello di green economy esportabile all’estero per essere espressione della cultura della sostenibilità made in Italy”.
Gal e Maimone stanno redigendo, in questi giorni, la documentazione necessaria per candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Unesco.
L’Area Sud della Basilicata comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea.
Nella richiesta inoltrata al Ministro Tajani, Maimone e Timpone hanno scritto: “La Basilicata può rappresentare un modello di green economy esportabile all’estero per essere espressione della cultura della sostenibilità made in Italy.
L’Italia, attraverso l’Area Sud della Basilicata, ricca di acqua, di tradizioni, foriera di un atteggiamento attento alla dimensione naturale, alla filosofia dell’armonia e del rispetto del creato, potrà divenire esempio per l’Europa e per il mondo intero ed il motore trainante dell’economia del nostro Paese.
Il patrimonio naturale è di tutti ed occorre preservarlo in quanto è la risorsa più preziosa che appartiene all’uomo.
L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni”.
Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all’iter dell’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Al fine di dare rilevanza alla richiesta essi hanno chiesto e ottenuto il sostegno del Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Alberta Casellati, del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Il Ministro Casellati ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa affermando: “La candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Unesco ha tutto il mio sostegno, perché darà lustro alla regione e all’Italia intera. Sono e sarò al fianco del Presidente Vito Bardi, della RegioneBasilicata e dell’organizzazione Gal – “La cittadella del sapere” per questa importante candidatura, il cui buon esito dipende dalla qualità del dossier presentato ma anche dalla capacità del territorio di essere protagonista di politiche sostenibili, virtuose, condivise.
La Basilicata ha tutte le carte in regola perchè associazioni, istituzioni, mondo economico e accademico lavorino nella stessa direzione per costruire insieme per l’Area Sud un futuro in continuità con la storia e la cultura di questa terra.
Mi auguro che questa iniziativa abbia il successo che merita”.
Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha scritto al Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi per sostenere l’iniziativa e per congratularsi del lavoro svolto:
“Egregio Presidente intendo, con la presente, congratularmi ed esprimere l’apprezzamento e il supporto di Regione Lombardia per la proposta di candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Area Sud della Basilicata, che si distingue per la bellezza paesaggistica, la storia e la cultura millenaria.
Ci accomuna la volontà di cooperare per il bene e la crescita dell’intero Paese e di favorire un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ecologica e sul valore dei saperi tradizionali”