Sono partiti nel pomeriggio nel Campus Unibas di Matera i lavori del 17° congresso nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali. La scelta di Matera non è casuale rappresenta un modello da promuovere tra i luoghi di produzione di cibo: progettazione e sviluppo di spazi funzionali alle tecniche produttive, spazi che siano belli e che esprimano l’identità della comunità.
“Oggi si parla di cibo, di ambiente, di clima, di sicurezza alimentare, di cura del territorio, di città vivibili e di salute. In sintesi di futuro sostenibile.” – Sabrina Diamanti, Presidente CONAF- “È evidente che il mondo agricolo e forestale ha e avrà un ruolo di primo piano. E in questa sfida, ai dottori agronomi e forestali è chiesto di portare innovazione, di pianificare e progettare a lungo termine, di prendersi cura della componente biotica, integrandola con quella abiotica, per cercare quotidianamente un equilibrio con la vita umana.
Da qui, la decisione di uscirà da questo congresso con la Carta di Matera, un piano d’azione della categoria fino al 2030 per restare al passo con le sfide che ci troveremo ad affrontare.”
“Il nostro territorio è protagonista di un’evoluzione continua che ha riguardato le comunità e la professione soprattutto nelle aree marginali dove le produzioni di sostenibili e il rispetto del paesaggio rappresentano una vetrina indiscutibile per il territorio.” – Carmine Cocca Presidente Ordine di Matera – “Qui i dottori agronomi e forestali hanno lasciato un segno positivo con importanti interventi di sistemazioni idraulico-forestali, che ancora oggi consentono la vita delle comunità delle aree interne, fino ad abbracciare le forme più evolute dell’agricoltura che caratterizzano la pianura metapontina. Una biodiversità territoriale che caratterizza una regione dalle infinite risorse quali la Basilicata, apprezzata in tutto il mondo sia per la qualità urbana, con l’apice dell’interesse nei Sassi, sia per i Parchi Nazionali e Regionali che rappresentano un’assiologica garanzia per il comparto agricolo e forestale.”
Alla presenza delle più alte autorità regionali, nazionali e internazionali, la prima giornata si è conclusa parlando di identità, territorio e produzione agricole, con le esperienze di ciò che già sta accadendo e delle idee che stanno prendendo forma.
Filippo Corbo ha raccontato il percorso di riconoscimento DOC e DOCG dei vini lucani attraverso la valorizzazione della biodiversità dei vitigni autoctoni. A seguire Silvia De Paulis a portato il caso de L’aquila, quando a seguito del sisma è nato il mercato contadino Slow Food, con l’agricoltura quale motore funzionale a ricreare le connessioni interrotte tra città e territorio.
Infine i due i casi di imprese. Giovanni Lugaresi, ha descritto “shop in shop” il progetto delle isole Almaverde-bio, mentre Berardino Marchitelli della cooperativa agricola di Scanzano Jonico ha scelto di giocare d’anticipo pensando ai cambiamenti climatici: tra qualche anno avremo sugli scaffali avocado, passion ruit e mango coltivati nelle pianure lucane e maturate sulla pianta, in Italia.
Relatori della prima giornata Rene Castro Salazar – Subdirettore Generale FAO Dipartimento di clima biodiversità terra e acqua, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggeri, l’assessore regionale all’agricoltura, Francesco Fanelli, il presidente di CEDIA; Sean Gaulle, il presidente di INU, Michele Talia e Maria Cruz Alvarez in rappresentanza di World Agronomist Association.
Cocca e Pisani (Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali di Basilicata): “Il primo giorno di Congresso dei Dottori Agronomi e Forestali rilancia la consapevolezza di operare con competenza sul territorio”
Con la prima giornata di Congresso Nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali non si può non esprimere soddisfazione per la partecipazione e per i temi trattati che riportano all’attualità il tema Basilicata, affermano Carmine Cocca Presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali e dell’Ordine di Matera e Domenico Pisani Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Potenza. Dopo il passaggio delle consegne dal Congresso di Perugia a quello di Matera, si è immediatamente proceduto ad individuare all’interno di ciascuna delle tematiche le criticità e le risorse che rappresenteranno le sfide della professione a livello nazionale e territoriale alla presenza delle autorità intervenute e dei numerosi rappresentanti degli ordini afferenti le professioni tecniche che hanno consentito di completare la visione di cui il territorio ha necessità e rilanciare con competenza il ruolo del paesaggio, del contrasto alla fame, della salvaguardia delle città e della produzione responsabile per la salvaguardia della vita sulla terra, Temi, questi, continua il Presidente Cocca, che in Basilicata rappresentano l’attualità anche alla luce degli impatti ambientali e delle misure di mitigazione messe in campo dai professionisti che hanno permesso di conservare un territorio integro dove la qualità del cibo è un tema molto sentito e presente. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori approfondimenti e proposte di ulteriori soluzioni con l’auspicio, concludono Cocca e Pisani, che dal dibattito emergano esperienze importanti per consentire di operare in modo concreto come sino ad oggi è avvenuto. In Basilicata il ruolo del dottore Agronomo Forestale è una realtà apprezzata e ospitare il congresso nella città di Matera, per noi Agronomi e Forestali, è un onore. L’auspicio è che si possa contribuire ad arricchire ulteriormente l’esposizione culturale che ha caratterizzato la città negli ultimi anni mettendo a fuoco temi molto ampi e nobilitando le diramazioni locali che si sono fatte parte promotrice dell’importante progetto culturale messo in atto. Infine, concludono Cocca e Pisani, si continuerà a rilanciare la “storia” del dottore Agronomo Forestale che in Basilicata ha lasciato un segnale concreto e positivo nel segno del ricordo degli importanti interventi territoriali di sistemazioni idraulico forestale che ancora oggi consentono la vita delle comunità delle aree interne fino ad abbracciare le forme più evolute dell’agricoltura che caratterizzano la pianura metapontina. Una biodiversità territoriale che caratterizza, ancora oggi, una regione dalle infinite risorse quali la Basilicata.
La fotogallery della prima giornata del convegno