Confartigianato Imprese ha stretto una nuova collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, che raccoglie le più prestigiose case di moda nazionali e internazionali, in occasione del rilancio della moda uomo a Milano durante le fashion week maschili di gennaio e giugno.
“Per l’Italia dell’eccellenza artigiana – sottolinea Giuseppe Mazzarella, Delegato di Confartigianato all’Internazionalizzazione – la collaborazione tra Confartigianato e la Camera Nazionale della Moda Italiana offre uno straordinario palcoscenico internazionale”. “Portiamo alla ribalta – fa rilevare Fabio Pietrella, Presidente di Confartigianato Moda – i campioni della creatività manifatturiera, i protagonisti dell’estro ‘su misura’, gli interpreti dell’unicità, della personalizzazione, della cura maniacale per i dettagli. In una parola l’essenza della moda made in Italy apprezzata nel mondo”. “Tutto ciò – aggiungono Mazzarella e Pietrella – con l’obiettivo di stimolare la propensione dei giovani ad esprimere la loro creatività e a fare impresa in un settore che intreccia tradizione e innovazione per soddisfare la domanda di consumatori sempre più desiderosi di idee e prodotti creati ad hoc per le proprie esigenze”.
Confartigianato Imprese e le aziende a valore artigiano aderenti vedono così accrescere il prestigio internazionaleattraverso la partecipazione agli eventi più attesi della celebre settimana della moda milanese. Un’occasione di grande rilievo per potenziare la qualità dell’immagine e la visibilità e una fondamentale chance di business grazie all’incontro con i top player del settore.
“La sartoria artigiana – sottolinea Rosa Gentile, dirigente Confartigianato – è culla dell’alta moda italiana e il segreto del suo successo. Ma negli ultimi vent’anni è stata abbandonata a se stessa, scarificata sull’altare della moda di massa e delle griffe. Per fortuna la globalizzazione, la massificazione e l’omologazione hanno scatenato un fenomeno di pari forza ma opposto: la voglia di personalizzazione, originalità, qualità e buon gusto. E tutto questo è successo appena in tempo prima che “maestri e maestre” italiani sparissero per raggiunti limiti di età e, con loro, il patrimonio di competenze, conoscenze e cultura unici al mondo”.
“Il sistema moda – continua Gentile – non è solo grandi firme, ma è anche una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi unici. La sartoria artigianale nonostante, o forse grazie alla crisi, è un settore ancora vivace, ed il sarto-sarta è una professione “a tutto tondo” riscoperta da giovani e meno giovani che voglio distinguersi. Il segnale più incoraggiante sul risveglio del settore è che il 17% delle imprese sono imprese giovani con titolari sotto i 35 anni. Un bel risultato visto che solo qualche anno fa una delle maggiori difficoltà era proprio il ricambio generazionale”. “La ricetta vincente –continua – è dunque presentarsi sul mercato con creatività e qualità. Lo spazio c’è. Oggi sappiamo che tra le professioni più richieste ci sono quelle di sarta modellista, professionalità importanti in cui la disponibilità è ancora superiore all’offerta”.
Il Settore della Moda conta 141.523 imprese registrate che rappresentano il 2,3% del totale delle imprese. Oltre la metà (55,4%) delle imprese del settore, pari a 78.416 unità, sono artigiane, quota più che doppia rispetto al peso che l’artigianato ha sul totale delle imprese, pari al 22,0%.Nelle regioni del Sud sono complessivamente 7.468 le ditte artigiane di abbigliamento tessile e in pelle. Secondo la “mappa” di Confartigianato al primo posto c’è la Puglia (1.751 abbigliamento e 293 pelle), seguita da Campania (1.711, 553), Sicilia (768, 134), Abruzzo (707, 324), Calabria (495, 54), Sardegna (307, 76) Basilicata (183, 10) e Molise (90, 11).
Milano rappresenta il principale hub degli showroom di moda al mondo, dove trovano spazio oltre 3000 brand internazionali, con una proposta ampia e originale, che coniuga creatività e qualità, heritage e innovazione, stile e tendenze.
Gen 12