I tecnici dell’ARPAB avvieranno dal 9 settembre la prima ispezione integrata all’impianto Tecnoparco di Ferrandina (MT) che rientra tra i Siti di Interesse Nazionale della Basilicata.
L’impianto si occupa del trattamento chimico-fisico e biologico dei reflui, provenienti dalle imprese presenti nell’area industriale della Val Basento, e dei rifiuti liquidi rivenienti dalle attività industriali regionali e extraregionali.
Con l’ispezione saranno verificate tutte le prescrizioni da ottemperare in base alla Dgr n.1387/2010 della Regione Basilicata che ha autorizzato l’avvio dell’impianto.
Domani il Direttore Tecnico Scientifico dell’ARPAB Achille Palma coordinerà le operazioni accompagnato da tutti i dirigenti nonché dai funzionari competenti sulle diverse matrici ambientali dell’Agenzia lucana deputata alla protezione dell’ambiente.
Dall’inizio del 2021 ad oggi le ispezioni integrate hanno interessato gli stabilimenti tra i più importanti della Basilicata: il Centro Olio Val d’Agri di Viggiano, Italcementi di Matera, Rendina Ambiente di Melfi e da domani anche Tecnoparco.
In Basilicata sono 52 gli impianti soggetti ad AIA che, secondo un algoritmo definito dal Sistema Nazionale della Protezione Ambientale, attribuisce un indice di rischio ad ogni installazione: alto, moderato e basso cui, a sua volta, è associata la frequenza di ispezione.
Il SIN Tecnoparco rientra tra gli impianti lucani a rischio alto per il quale è previsto una frequenza di ispezione pari a sei mesi.
“A dieci mesi dal mio insediamento, ha sottolineato il Direttore Generale dell’ARPAB Antonio Tisci, sono state avviate quattro ispezioni integrate che
hanno riguardato i principali impianti industriali lucani sia in termini di impatto economico che di impatto ambientale”.
“In tutta la sua storia, precedente al mio insediamento, ha aggiunto il Direttore Generale Antonio Tisci, l’ARPAB non aveva mai effettuato alcuna ispezione integrata A.I.A. ed è quindi una novità assoluta per l’Agenzia che per la prima volta fornirà ai lucani un quadro completo sul rispetto delle prescrizioni A.I.A. da parte delle attività industriali ad alto rischio ambientale”.
“Il mio obiettivo, ha continuato il Direttore Generale, è quello di osservare il Piano di ispezione ambientale sulle installazioni soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale come stabilito dalla DGR. 771 del 2019 della Regione Basilicata, malgrado i rallentamenti imposti dalla pandemia in corso.”
“A breve -ha ricordato in conclusione il vertice dell’ARPAB- concluderemo la prima ispezione integrata della storia al C.O.V.A. e relazioneremo sui risultati ai cittadini e alle autorità competenti: ispezione che, proprio per la gran mole di controlli effettuati e per l’assoluta novità e unicità dell’attività che ha riguardato anche gli anni precedenti nei quali ARPAB non aveva mai svolto tali verifiche, ha impegnato i tecnici della struttura per quasi un anno”.