“Il settore alimentare ha bisogno di un rilancio e le misure del Recovery Plan sono un’opportunità straordinaria da utilizzare perseguendo più obiettivi a favore di un patrimonio economico, sociale e culturale tramandato da generazioni e frutto del ‘saper fare’ dei nostri artigiani”. A sottolinearlo è Rosa Gentile, Presidente Confartigianato Matera riferendo che a fine 2020 in provincia di Matera le attività industriali artigianali del comparto alimentare sono 752 (28 nuove iscrizioni, 41 cessazioni). Ma la “filiera food” è più ampia comprendendo una fetta consistente dei 362 esercizi commerciali, pasticcerie, laboratori di dolci (sempre iscritti all’Albo Artigiani) e 125 ristoranti (anch’essi iscritti all’Albo Artigiani).
In particolare, il Mezzogiorno è un ‘giacimento’ di specialità alimentari di qualità: appartengono infatti alle regioni meridionali 1.801 prodotti agroalimentari tradizionali e 107 di questi si fregiano dei marchi Dop, Igp, Stg, pari al 39% del totale nazionale di questa tipologia di produzioni.
Massimo Rivoltini, Presidente di Confartigianato Alimentazione, evidenzia “la vocazione artigiana del food made in Italy, in cui operano 330mila imprese fino a cinquanta addetti, con 1milione 353mila occupati, e oltre 73mila aziende artigiane che danno lavoro a 276mila addetti. Per garantire il rilancio delle nostre imprese occorrono misure che offrano risposte alla crisi provocata dalla pandemia e interventi strategici finalizzati ad assicurarne l’espansione sui mercati internazionali”.
Il Presidente di Confartigianato Alimentazione sostiene la necessità di interventi che facilitino il riposizionamento sul mercato mediante strumenti di flessibilità che rafforzino la domanda interna e la ripresa dei consumi, favoriscano i processi di qualificazione e di riconoscibilità dei prodotti di qualità, promuovano l’immagine delle produzioni italiane sui mercati esteri, sostengano le imprese nell’adozione di strumenti di tracciabilità, qualità e certificazione di origine dei prodotti.
La strategia indicata dal Presidente Rivoltini fa leva su alcune precise condizioni: le micro e piccole imprese del settore alimentare devono essere accompagnate nell’uso delle tecnologie digitali e nella multicanalità di distribuzione dei prodotti di qualità, devono poter contare su interventi ad hoc di irrobustimento delle capacità finanziarie e di sostegno all’export anche nei Paesi emergenti, su misure di valorizzazione delle produzioni tipiche, dei distretti agroalimentari di qualità e delle produzioni a denominazione d’origine.
“La strategia ‘Farm to Fork’ presentata dalla Commissione Europea – continua il Presidente Rivoltini – rappresenta una opportunità per valorizzare il ruolo degli artigiani e delle piccole imprese della trasformazione alimentare nella transizione verso sistemi produttivi sostenibili per l’ambiente e sicuri per i consumatori. Ma altrettanto sostenibili dovranno essere gli oneri e gli adempimenti a carico dei piccoli imprenditori per raggiungere questi obiettivi”.
“I prodotti alimentari di qualità – conclude Gentile – sono parte integrante dell’esperienza turistica a Matera, mentre l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese è uno degli elementi chiave del rilancio della competitività del nostro Paese, soprattutto in un momento di particolare crisi come quello che sta attraversando l’Italia”.