“L’ultimo allarme sulla presenza di cinghiali nel quartiere “Serra Venerdì” di Matera che pone notevoli rischi per bambini, anziani, cittadini, conferma la tesi di Cia-Agricoltori: l’ultima iniziativa della Regione quella relativa al fondo di 200mila euro a favore dei Comuni per l’acquisto di trappole destinate alla cattura dei cinghiali non risolve il problema”. Cosi Cia-Agricoltori Matera che sostiene le iniziative del sindaco di Matera, Domenico Bennardi, e del presidente della Provincia, Piero Marrese, e in particolare la richiesta di convocare un Tavolo tecnico e politico con Regione, Provincia e Comune di Matera, Azienda sanitaria materana e le organizzazioni agricole. Si ribadisce l’urgenza di dare corso, prima possibile, a tutto quanto previsto dal piano di abbattimento e contenimento degli ungulati per affrontare in modo organico e con tutti gli strumenti disponibili l’emergenza che vivono cittadini e titolari delle aziende agricole. Per Cia-Agricoltori Matera “la presenza da tempo dei cinghiali persino nei quartieri dei due capoluoghi (oltre Matera l’allarme si estende ai quartieri Poggio Tre Galli, Verderuolo di Potenza) i continui incidenti stradali provocati (sono stati più di 300 in un anno), il costante allarme in centri abitati testimoniano che lo sforzo compiuto con i 3mila cinghiali abbattuti, con la tecnica della girata e dell’appostamento fisso, nel primo semestre del 2023, non è bastevole. Bisogna il prima possibile riequilibrare il rapporto popolazione faunistica territori e si può fare solo intensificando le attività di caccia e prelievo degli ungulati. Nel ricordare che gli importi annuali dei danni all’agricoltura sono oscillati negli ultimi anni tra 14,6 e 18,7 milioni di euro, con una media annuale pari a oltre 17 milioni di euro e solo in Basilicata tra 1,5 e 2 milioni di euro l’anno a cui aggiungere i danni provocati da incidenti automobilistici, Cia-Agricoltori insiste sulla rapida definizione delle procedure di affidamento del servizio integrato e nelle azioni previste e da attivare in modo da arginare danni e pericoli sempre più ingenti a scapito di aziende agricole e zootecniche e cittadini. Si tratta di recuperare il ritardo accumulato nell’attuazione di misure che dovevano essere realizzate già da tempo.
Tra le azioni strategiche proposte e previste vi sono : il corrispettivo ai cacciatori che dovrebbe consentire di allargare la platea degli esecutori materiali degli abbattimenti attraverso l’assegnazione di un ristoro per le spese sostenute; la fornitura di «chiusini» agli agricoltori con incentivo per l’installazione e la gestione; la predisposizione di un servizio di raccolta dei cinghiali abbattuti; la collaborazione con il Servizio Veterinario fondamentale per un efficiente monitoraggi sanitario; la dislocazione di un numero congruo di frigo-celle; mezzi per attività logistiche e di raccolta delle carcasse; attivazione di centri di lavorazione delle carne di cinghiale. Per Cia è importante poter contare su un programma organico di interventi anche per effetto di situazioni straordinarie legate agli areali dei Comuni 29 interessati dalla PSA, territori nei quali bisogna agire secondo specifiche e più rigide regole per abbattimento e prelievi.