Un branco di lupi la notte scorsa dalle aree boschive del Parco Gallipoli Cognato si è spinto sino a raggiungere una piccola azienda di Pietrapertosa, uccidendo due pecore e due agnelli e aggredendo un’altra parte del gregge. La denuncia, con un forte allarme per l’incolumità degli agricoltori ed allevatori che vivono nel comprensorio dell’area Pietrapertosa-Castelmezzano, viene dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori. Paolo Carbone, per l’Ufficio di Presidenza della Cia, ha fatto stamani un sopralluogo all’azienda di Giovanni Massa che si trova ad una ventina di metri dal centro abitato e dietro la Chiesa Madre e che ha subito l’aggressione dei lupi. La situazione – sottolinea Carbone – è davvero allarmante perché non è certamente il primo caso di attacco a greggi in quest’area ma i lupi, sicuramente in branco, non si erano spinti così vicino alle case. E a questo pericolo va aggiunto quello dei cinghiali come abbiamo denunciato solo qualche giorno fa a Castelmezzano dove un branco di cinghiali si è spinto sino in paese con un rischio altissimo per le famiglie che vivono a ridosso delle aree rurali.
Per la Cia sono urgenti misure di sicurezza per gli abitanti, gli agricoltori ed allevatori dell’intera area del Parco e quindi oltre Pietrapertosa e Castelmezzano anche Tricarico ed Accettura, coinvolgendo l’Ente Parco, le associazioni di categoria del mondo agricolo, quelle ambientaliste e dei cacciatori. Nella nota si ricorda che in passato sono state oltre un migliaio le firme raccolte tra gli agricoltori e piccoli coltivatori a sostegno della Petizione popolare promossa dalla Confederazione per sensibilizzare gli organi competenti ad assumere misure ed azioni tempestive per far fronte alla grave situazione creata dalla inarrestabile ed incontrollata proliferazione di cinghiali e cani selvatici a cui si aggiungono i lupi.
Con la Petizione indirizzata al presidente del Parco di Gallipoli Cognato e all’assessore all’Agricoltura e allo sviluppo rurale della Regione, la Cia chiede l’adozione di un programma di abbattimento selettivo al fine di ripristinare il giusto equilibrio di tale specie nell’ambito del territorio e tutte le misure al fine di indennizzare i danni provocati dalla fauna selvatica alle colture e agli allevamenti.
Da tempo – sottolinea la Cia – sosteniamo che è necessario scindere la questione dei danni da fauna selvatica e inselvatichita dall´attivita´ venatoria (nel senso che, ad esempio, non e´ una soluzione la dilazione dei calendari di caccia) e quindi dalla Riforma della L. 157/92. E´ dunque importante la presentazione di una proposta legislativa ´´ad hoc´´ che comprenda la riforma del sistema di risarcimento dei danni, le attivita´ preventive di conservazione dell´ambiente e le azioni ordinarie e straordinarie tese al contenimento delle specie dannose.