“All’Eipli nulla di nuovo”, Uila-uil denuncia il grave e persistente immobilismo dell’Ente che danneggia soprattutto i lavoratori. Di seguito la nota integrale.
L’Eipli (Ente Irrigazione Puglia, Lucania e Irpinia), già in liquidazione dal lontano 2011, continua a versare nel più deprecabile immobilismo e a creare gravissimi disagi a lavoratori e al mondo agricolo, già colpiti dalla sempre più preoccupante crisi pandemica ed economica. E’ quanto denuncia la Uila-Uil che, ancora una volta, si fa portavoce delle enormi difficoltà in cui da mesi versano i dipendenti. Gli appelli, le sollecitazioni e le proposte costruttive avanzate instancabilmente dal Sindacato, sono state colpevolmente inascoltate e disattese. Tutto tace a totale discapito di chi subisce in prima linea e sulla propria pelle le carenze e le inadempienze di un Ente sempre più proiettato verso il viale del tramonto e le macerie del suo impietoso fallimento. La Uila, pur plaudendo alle recenti prese di posizione da parte di alcune forze politiche sia a livello nazionale che regionale, tese soprattutto a sollecitare il superamento della lunga e improduttiva fase di commissariamento dell’Eipli, non può far altro che stigmatizzare la scarsa sensibilità di tutti nei confronti dello stato di abbandono e precarietà in cui versano i lavoratori-padri di famiglia, quotidianamente alle prese con problemi economici, retributivi e contrattuali. La situazione è, ormai, insostenibile e bisogna che tutti, in primo luogo la politica ed organi istituzionali competenti, si diano una mossa concreta e risolutiva – sostiene il Sindacato – affinché si possa arrivare quanto prima alla definitiva soluzione dell’intera problematica, riponendo al centro della questione lo status, la dignità e la serenità dei dipendenti e della forza lavoro nel suo complesso. In caso di persistenza di tali gravi e irresponsabili inadempienze, il Sindacato, oltre a proseguire lo stato di agitazione permanente, si farà promotore di più significative ed eclatanti forme di denuncia e protesta, al fine di richiamare alle proprie responsabilità e una volta per tutte i soggetti responsabili per la soluzione dell’ormai insostenibile e improcrastinabile stato dei fatti.