Allevatori razza podolica della Basilicata in stato di agitazione. Di seguito la nota integrale.
Con la presente vogliamo porre l’attenzione su alcune problematiche emerse durante una riunione degli allevatori di razza Podolica della Basilicata tenutasi lo scorso 21 giugno presso il Museo dei Culti Arborei di Accettura.
Il comparto zootecnico lucano, in particolare l’allevamento del bovino Podolico, sta vivendo un periodo di grave crisi economica e gestionale dettata dalla grave siccità che ci sta affliggendo da mesi con conseguente rincaro dei foraggi, mangimi e approvvigionamento di acqua. Tutto ciò comporta lo scarso ricavo dettato dalla vendita dei vitelli di tale razza in purezza ed in più, purtroppo, da alcuni giorni, siamo venuti a conoscenza della modifica del disciplinare riguardante l’iscrizione delle vitelle di razza Podolica al libro genealogico che comporterebbe un’ulteriore spesa pari a 30 euro pro/capite a carico degli allevatori, i quali come predetto vertono in una grave crisi economica e purtroppo non potranno far fronte ad ulteriori spese.
Tale modifica sarà retroattiva (le leggi non lo sono), pertanto non capiamo come mai pur essendo nel 2024 si debba iniziare a pagare per vitelle nate nel 2023. L’allevamento podolico è molto particolare e per pianificare la gestione dei tori allo stato brado ci sarà bisogno di un’organizzazione molto complessa e quindi si chiede di posticipare il test a partire dalle vitelle che nasceranno dai mesi autunnali del 2025 poiché attualmente molte vacche sono già ingravidate.
La richieta di noi allevatori è che le istituzioni competenti (Anabic, Ministro dell’Agricoltura, direttamente a livello regionale con il Dipartimento Agricoltura e Foreste) possano intervenire per cercare di trovare un fondo che possa coprire le spese per tale intervento di miglioramento genetico richieste oggi direttamente agli allevatori.