Alluvione Metapontino escluso da fondo Protezione civile: la senatrice Maria Antezza (PD) chiede più risorse per la Basilicata.
La senatrice materana Maria Antezza, d’intesa col Presidente Scarpa Bonazza Buora, ha chiesto di audire in Commissione Agricoltura del Senato il Prefetto Gabrielli e il Governo in merito alle risorse stanziate, tramite il Fondo nazionale di Protezione civile, per fronteggiare i danni conseguenti agli eventi atmosferici del 2011 che hanno colpito diverse zone del Paese e, in particolare, la regione Basilicata. La Senatrice Antezza auspica che “questo atto venga assolutamente integrato al più presto con risorse aggiuntive da destinare anche alla Regione Basilicata per il ristoro dei danni subiti, in particolare, dalle aziende agricole e zootecniche, così come proposto dal Pd anche al Dl fiscale”.
Alluvione Metapontino escluso da fondo Protezione civile: nota del Consigliere regionale Egidio Di Gilio (FLI)
“Chiederò conto al Capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli e al Governo delle motivazioni dell’esclusione della Basilicata e quindi del Metapontino dalla ripartizione, decisa oggi, delle risorse stanziate dal Governo, tramite il fondo nazionale di protezione civile, per fronteggiare i danni conseguenti ai numerosi eventi atmosferici che hanno coinvolto diverse zone del Paese nel corso dell’anno 2011 per un totale di 57 milioni di euro”. E’ quanto annuncia il segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio, sottolineando che il fondo è stato ripartito tra le regioni Marche, Puglia, Calabria, Toscana, Sicilia e Abruzzo.
A questa cifra si aggiunge lo stanziamento di 30 milioni di euro che il Ministero dell’Ambiente, in seguito alle alluvioni del 2011, ha destinato alle regioni Piemonte, Liguria e Sicilia. Per il Metapontino – aggiunge Digilio – siamo fermi alla prima Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 25 novembre 2011, con 14,5 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio. Rispetto al fabbisogno complessivo per il risarcimento dei danni subiti da agricoltori e cittadini del Metapontino e ancora più per attuare interventi di difesa del territorio su una vasta area a rischio è una cifra eccessivamente bassa. Non potranno certamente bastare i 62 lavoratori ex Cosin della provincia di Matera a realizzare quelle complesse opere di cui c’è assoluto bisogno. Senza sminuire la portata dei lavori di pulizia degli alvei fluviali, per puntare alla prevenzione da nuovi allagamenti è dunque necessaria una nuova intesa Governo (Ministeri Infrastrutture, Ambiente) e Regione come quella che ha consentito lo sblocco di alcuni milioni di euro qualche anno fa per finanziare programmi di difesa del suolo nella Montagna e nella Collina Materana”.